20 settembre 2008: Festa di fine estate alla Partecipanza dei Boschi

 

Piacevole pomeriggio, quello di sabato 20 settembre 2008 alla cascina Guglielmina, per  la “curmaia” di fine estate, organizzata dalla Partecipanza del Boschi.

 

Il filo conduttore è il rispetto per la qualità della vita, che deve scaturire dal rispetto per l’ambiente, e verso coloro che si adoperano senza chiedere nulla in cambio, per mantenere ed accrescere quelle risorse naturali troppo spesso sacrificate al profitto economico.

 

Il Primo Conservatore Bruno Ferrarotti introduce i relatori e riassume gli argomenti.

 

Il primo incontro è con  Giancarlo Ugazio, Docente ordinario di Patologia Generale, sezione di Patologia Ambientale del Dipartimento di Oncologia  Sperimentale dell’Università di Torino dal 1976, studioso e ricercatore anche presso le Università americane di Pittsburgh e di Cleveland.

 

Il Professor Ugazio, ora pensionato, vuole uscire nel mondo dove c’è inquinamento divulgandone, le cause e le conseguenze, focalizzando l’attenzione sulla prevenzione, più che sulle cure, che servono a poco, quando purtroppo gli elementi inquinanti hanno già prodotto danni devastanti ed irreversibili sull’organismo umano.

Gli argomenti complessi, ma trattati con eccellente verve comunicativa, e sintetizzati nelle 90 pagine di un libretto di facile lettura, regalato al pubblico presente, fanno parte di uno studio contenuto in  435 pagine: “ Compendio di PATOLOGIA  AMBIENTALE “, disponibile per chi volesse informazioni scientifiche più  approfondite.

Ugazio dice che il futuro dipende dalla prevenzione primaria, che ci porterà a mantenere la salute ambientale, a scapito del guadagno. Importante è nascere sani e campare sani il più a lungo possibile. Gli esempi di comportamenti dannosi per la salute,spaziano dall’antica Roma, dove si faceva largo uso del piombo, contaminando l’acqua, con gravi conseguenze sulla capacità di procreare che hanno reso sempre più debole questo grande popolo, per arrivare ai giorni nostri con le temute malattie come cancro, Alzheimer e Parkinson che oltre a derivare da fattori genetici possono essere scatenate da contaminazioni da alluminio o ferro nell’acqua potabile. 

Negli anni 50 esplode la chimica fine, con la cloroscissione ( cloro e vinile ) si ha il massimo sviluppo della produzione di plastica ( vinil cloruro monomero). Questo materiale se bruciato emana diossina, ritenuta responsabile del sarcoma al fegato.

Negli anni ’70 lo scavo di pozzi in India senza controlli, ha portato acqua a milioni di persone,  contenente assenzio in quantità 300 volte più alta del consentito, altamente cancerogeno.

 

Segue il racconto delle sue personali esperienze in Val di Cecina, dove una multinazionale ha scaricato nel fiume scorie di lavorazione contenenti alte concentrazioni di mercurio, provocando la totale moria dei pesci; si prosegue con informazioni sull’asbesto, su come i militari in missione hanno assorbito uranio impoverito, sugli effetti di sostanze come il mercurio, il benzene, la trielina e la naftalina.

Si scopre così, come le  malattie possano manifestarsi dopo anni di inconsapevole e quotidiano contatto con materiali contenenti  elementi chimici che, entrando in contatto con altri, scatenano reazioni tossiche anche letali.

In chiusura, il Professore  risponde alle domande dei numerosi ed interessati presenti, riguardanti in prevalenza i componenti dei medicinali, che secondo lui, molte volte non hanno le proprietà terapeutiche vantate dal  bugiardino, ma servono solo a produrre profitti per le case farmaceutiche.

 

L’intermezzo musicale che segue, nell’indefinibile aura ovattata del bosco, scalda l’atmosfera  pur con il fresco autunnale già incombente. Con la risaputa capacità interpretativa, Gianni Dosio, Piero Pollone, Sergio Rigon, Rudy Migliardi, Gianni Neri, Paolo Maggiora, Riccardo Fioravanti, Ivano Maggi, suonano brani di musica jazz,apprezzati ed applauditi da tutti con sincero entusiasmo.

 

I presenti rientrano nel salone della Guglielmina,dove viene proiettato un documentario realizzato da Mario Veronica, intitolato “ Ubi feudo ibi demanio”, sulle proprietà collettive presenti sul nostro territorio nazionale,con regole e statuti simili a quelli della nostra Partecipanza. L’argomento trattato con coinvolgimento umano e sensibilità, sorprende quanti per la prima volta scoprono realtà sconosciute quali: Camerota  (Salerno); Cortina d’Ampezzo (Belluno) ; Partecipanza agraria  Villafontana, a Medicina (Bologna); Università agraria di Canale Monterano ( Roma); MaranoLagunare (Udine); Regole di Spinale e Manez di Ragoli (Trento).

La colonna sonora di musiche basche, rafforza il senso di indipendenza e determinazione espresso da queste collettività, unite a difesa di quanto i secoli hanno tramandato per le loro vite e quelle dei loro discendenti, e rende quasi palpabile la voglia di scambiarsi opinioni regole e tradizioni.

L’accendersi delle luci ed un sentito applauso a conclusione della proiezione, saluta anche Alessandra Comazzi che rivolge alcune domande a Mario Veronica, auspicando che questo film possa essere programmato e trasmesso dalle reti televisive nazionali, poiché è giusto ampliare la conoscenza di queste realtà che sopravvivono, a volte con enormi difficoltà, grazie alla fatica ed alla determinazione collettive. Durante l’intero pomeriggio, Veronica aveva filmato lo svolgersi delle manifestazioni alla Guglielmina, dicendosi intenzionato ad inserirne alcune parti nel documentario, come ulteriore testimonianza di cultura.

 

E’ sera inoltrata quando vengono serviti antipasti, pasta al forno, uva, torta di nocciole, vino e spumante, si intrecciano commenti e complimenti, il pomeriggio è volato leggero e profondo.

Senza un attimo di noia, si conclude la “curmaia”.