Al Sindaco Marco Felisati

E’ inaccettabile che un Sindaco, proprio in virtù del suo essere organo locale dello Stato e «ufficiale del Governo» (con tutto il valore simbolico che tali cariche comportano), possa sostenere pubblicamente che, “per scelta personale e non politica”, si asterrà dal votare i quesiti referendari. Se poi il Sindaco in questione è quello di Trino (Marco Felisati), nel cui comune è in corso una complessa dismissione della centrale nucleare «Enrico Fermi», non si può che provare delusione dalle sue dichiarazioni astensionistiche. Ancor più, dalla delusione si passa allo sconcerto quando ci si ricorda cosa disse il Sindaco Felisati, fresco di nomina (luglio 2009), sull’ipotesi di un nuovo impianto nucleare a Trino: “Sul nucleare sono disposto ad indire un referendum comunale”. Il 12 e 13 giugno scorsi la dea Nemesi (trasfigurata in 500.000 cittadini italiani) ha offerto al Sindaco di Trino l’occasione per onorare la sua passata promessa di esercitare una concreta e diretta democrazia locale: invitare i suoi concittadini a recarsi tutti alle urne per esprimere un giudizio sul «nucleare» locale e nazionale, presente e futuro. Il Primo Cittadino trinese non ha invece avuto la forza etica di fare questo passo, rimangiandosi così le dichiarazioni del 2009 e minando, con un biasimevole gesto di incoerenza politico-amministrativa, la fiducia dei Trinesi nei suoi confronti. Essi infatti non hanno ascoltato il loro Sindaco (e nemmeno Silvio Berlusconi), ma hanno dato retta al Presidente Napolitano (“Io sono un elettore che fa sempre il suo dovere”) ed all’ex Presidente Ciampi (“E’ ovvio che l’astensione è legittima, ma io ho votato per la prima volta a 26 anni, perché prima in Italia non era dato, e da allora l’ho sempre fatto perché considero il voto una conquista e un diritto da esercitare”). I dati del referendum sull’energia elettrica nucleare dicono che dei 5.841 elettori trinesi iscritti 3.433 sono andati alle urne (58,77%): i SI sono stati 3.045 (89,96%), i NO 340 (10,04%), le bianche 33 (0,96%), le nulle 15 (0,43%). Ricordiamo che sul «nucleare» l’8 e 9 novembre 1987 si tenne un referendum abrogativo articolato su tre quesiti. Il quesito più votato a Trino, quello sulle «localizzazioni delle centrali nucleari», ottenne questi risultati: elettori 7.160 di cui votanti 5.747 (80,3%); i SI furono 3.036 (61%), i NO 1949 (39%), le bianche 583 (10,1%), le nulle 179 (3,1%). E’ evidente che più passano gli anni più i Trinesi si convincono delle ragioni antinucleariste. Ci auguriamo che non ci sia più una terza prova referendaria sul «nucleare» (rimane però il quotidiano controllo della dismissione certa e sicura della vecchia «Fermi»), ma soprattutto che il Sindaco di Trino Felisati abbia capito quale sarebbe stato il suo giusto diritto-dovere istituzionale.  

Trino, 16 giugno 2011

Associazione culturale "Gruppo senza Sede"    

 

  La replica del Sindaco

La nostra contro replica

Non più di due mesi fa il Sindaco di Trino Marco Felisati, impegnato nella disputa sull’improvvida revoca, da parte del Comune, dell'adesione all'«Istituto per la storia della Resistenza di Vercelli e Biella», contestava al Presidente dell'ANPI locale una confusione di ruoli dovuta alla presenza ed all'impegno dello stesso in più associazioni culturali e politiche cittadine.

D'ora in avanti, dopo la sua dichiarazione pubblica di astensione dal voto referendario del 12/13 giugno scorsi, intesa come libera scelta personale e non come atto dovuto della carica istituzionale rivestita, ogni Trinese potrà a buon ragione domandarsi se, interloquendo su temi di interesse collettivo, avrà di fronte a sé il proprio Sindaco oppure un qualsiasi concittadino. Ricordiamo che parliamo dello stesso Sindaco che nel settembre 2009 sosteneva: “non posso rispondere, poi, se io gradisca o meno una nuova centrale sul territorio. Io sono tenuto a rispettare la volontà dei cittadini che rappresento in toto, pertanto il mio giudizio individuale è ben poca cosa”! Cos’è cambiato da allora? Si è forse trasformato nell’emulo involontario dell'ex ministro alle infrastrutture Pietro Lunardi quando affermava “i favori li ho fatti come persona, non come ministro”?

Perchè il punto è proprio questo: è eticamente corretto che un Sindaco si pronunci, soprattutto su argomenti che toccano direttamente la comunità che amministra, a titolo personale? Crede forse, il nostro, che il giornalista della Stampa, impostando l'intervista sulla disattivazione della centrale “Fermi” di Trino, sarebbe stato così interessato alle parole ed al voto del cittadino Marco Felisati (piuttosto che del Sindaco di una città-simbolo della questione nucleare)?

Ancora, è giusto che chi ricopre cariche istituzionali usi le stesse per anteporre le proprie convinzioni e le proprie battaglie private (contro l'abuso e la strumentalizzazione politica dei referendum) a quelle di tante espressioni della società civile italiana (promotrici dei referendum)?

Pure noi conosciamo e rispettiamo i diritti costituzionali che il Sindaco ha richiamato, ma ribadiamo di stare dalla parte, e di andarne fieri, dei Presidenti della Repubblica Napolitano e Ciampi e di quei milioni di italiani che domenica e lunedì passati hanno espresso la loro idea andando a votare. Semplicemente, ci saremmo aspettati questo gesto di sostanza etica ed istituzionale anche dal nostro Sindaco e non la sua disarmante giustificazione relativa alla differenza giuridica tra referendum nazionale e comunale.

Restituiamo, infine, il giudizio di banalità col quale sono state bollate le nostre considerazioni: in riferimento all’annoso (e ricorrente: Ravasenga e Giolito docent) dubbio se il «Gruppo senza Sede» sia o non sia  una associazione culturale il Sindaco di Trino (o il cittadino Marco Felisati) ritiene che, per fare qualche esempio, Margherita Hack, Umberto Eco, Piergiorgio Odifreddi, Andrea Camilleri, Roberto Vecchioni siano “altro” dall’essere una valente astrofisica, un eminente semiologo, un matematico “impertinente”, un grande scrittore, un apprezzato cantautore solo perché manifestano le loro idee sui temi cruciali della nostra convivenza civile?

Trino, 20 giugno 2011

 

Associazione culturale “Gruppo senza Sede”