Diciamo no alle 4 centrali a biomasse.

Resoconto della serata del 9 febbraio 2010

La serata, organizzata dal Gruppo Senza Sede e dal Gruppo Consiliare Trino è Tua, ha visto come relatori Fausto Cognasso dei Senza Sede, Gian Piero Godio di Legambiente, Paolo Balocco di Trino è tua ed il Consigliere regionale del PD Alessandro Bizjac. L'intervento di Fausto Cognasso ha aperto la serata: citando le dichiarazioni del Sindaco Felisati apparse su "La Sesia" del 9 febbraio, afferma che la contrarietà dell'Amministrazione Comunale al progetto di queste 4 centrali è un segnale positivo, ma occorre valutare tutte le problematiche connesse al progetto stesso. Certo il fatto che il Sig. Cazzago, già tristemente famoso per le vicende Phonemedia, sia uno dei sostenitori dell'iniziativa non depone a favore, ma le argomentazioni contrarie sono molte. Quelle ambientali, ad esempio: lo studio epidemiologico uscito nel luglio 2009 (pubblicato anche su questo sito), evidenzia che, a fronte di una popolazione trinese di 7.605 abitanti c'è un eccesso di mortalità generale, un eccesso di ricoveri per malattie cardiorespiratorie, oltre al diffondersi di forme neoplastiche (tumorali) e degenerative del sistema nervoso presenti solo nella Città di Trino. A Trino e a Tricerro c'è anche un eccesso di tumori al cervello. Ovviamente occorrerebbero ulteriori approfondimenti e le colpe non possono essere imputate ad un solo fattore, ma tenendo conto della situazione ambientale critica aggiungere altre centrali porterebbe ulteriori aggravamenti dei problemi già esistenti. A questo punto interviene Gian Piero Godio di Legambiente, che fornisce dettagli sulla qualità dell'aria. l'APAT, l'ente dello Stato che controlla l'ambiente in Italia, evidenzia nei suoi studi che nella Pianura Padana c'è una forte concentrazione di polveri di azoto, la fotografia del satellite riportata qui di seguito evidenzia la concentrazione dell'inquinamento.

L'ESA (Agenzia Spaziale Europea), fotografa a mezzo satellite lo stato dell'ambiente mondiale, e la Pianura Padana risulta essere fra le 5 aree più inquinate del mondo. Non si tratta di un partito preso, perché in questa zona tendono a depositarsi tutti i fumi a causa della particolare conformazione orografica e della scarsa ventilazione che potrebbe disperderli. Godio cita anche il Bollettino ufficiale della Regione Piemonte in merito all'inquinamento di vari Comuni: oltre a Torino, ci sono pochi altri luoghi con una forte concentrazione di inquinanti, e tra questi, in categoria 1, quella più pericolosa, c'è  Trino. Gli ossidi di azoto vengono emessi dalle centrali, dai gas di scarico delle auto e dal riscaldamento, anche da quello a legna. E' risaputo che questi ossidi intaccano i polmoni e le vie respiratorie. Anche la Provincia di Vercelli ha preparato un piano ambientale riguardante i Comuni che presentano maggiori problemi ( e Saluggia e Trino sono compresi). Ci sono due modi di affrontare l'inquinamento: quello a livello globale, volto a ridurre le emissioni di CO2per ridurre il riscaldamento della Terra, e quello a livello locale, che cerca di ridurre le emissioni degli ossidi di azoto. Forse nel caso della Pianura Padana è meglio prima intervenire a livello locale per risolvere i problemi più urgenti e poi intervenire a livello globale. Nel Bollettino Regionale sono indicati i criteri per l'assegnazione delle aree per scopi produttivi, le Province valutano le domande di autorizzazione per l'insediamento o la modifica di impianti produttivi, valutando gli effetti sull'ambiente e sulla salute che avranno e se avranno un bilancio ambientale positivo, con l'uso di nuove tecnologie. Per esempio una centrale, una volta operativa, dovrebbe  portare un miglioramento ambientale. Ad esempio se bruciasse delle sostanze ma risparmiasse il combustibile potrebbe avere un saldo positivo e contribuire al miglioramento della qualità dell'aria. La Regione e la Provincia danno le autorizzazioni dopo aver preparato dei piani, che comprendono delle formule per valutare come si sfrutta l'energia termica. La Regione in particolare esprime l'esigenza di ridurre i gas clima alteranti, che deve essere coniugata con la necessità ancora più grande di migliorare la qualità dell'aria. La normativa statale incentiva le biomasse, ed anche se mancano ancora i criteri necessari per decidere quali biomasse sono sono migliori a seconda del territorio, richiede comunque che questi impianti non siano in contrasto con la tutela delle norme ambientali, del paesaggio, del patrimonio storico, delle tradizioni agro alimentari locali. Per tornare alle 4 centrali, le loro emissioni inquineranno non solo Trino ma anche i Comuni limitrofi. Si tratta di 4 motori di tipo diesel, come quelli delle auto ma decisamente più grandi. Il motore di ognuna di queste centrali produce 2.200 Kwh termici, cioè 970 Kw elettrici netti all'anno. Se si pensa che il motore di un'auto produce 50 Kw termici, si tratta quindi di parecchie auto in funzione giorno e notte. Questi impianti producono energia elettrica e funzionano ad olio o a gasolio, ma il funzionamento è uguale a quello del motore dell'auto. Per 1.800.000 kg di olio annui, necessari per ognuna delle centrali, si producono 7.800.000 Kw elettrici all'anno. Per ciò che riguarda il fabbisogno di corrente elettrica noi viviamo in una zona del Piemonte dove ci sono già tante centrali, nella zona di Leri Cavour ce ne sono ben 2 di cui una, la Leri Cavour, non è funzionante perché ci sono altri impianti che producono elettricità, ed in questo contesto se ne vorrebbero aggiungere altri 4. Occorre fare un bilancio ambientale e calcolare quanti ossidi di azoto già vengono emessi senza queste 4 centrali (dalle caldaie delle abitazioni, dall'impianto Eon, ecc..), a cui si dovrebbero aggiungere le emissioni di questi 4 nuovi impianti. Naturalmente gli effetti nocivi potrebbero essere compensati, ad esempio, con il teleriscaldamento, che potrebbe riscaldare varie abitazioni con il calore residuo delle centrali, ma è molto difficile che coloro che propongono questo progetto si facciano poi carico delle spese per tubature e strutture adeguate per il teleriscaldamento. Una singola centrale potrebbe riscaldare 30.000 m3, cioè circa 100 alloggi. Le caldaie mediamente producono 12 gr di Ossido di Azoto per m3. La centrale Eon, che ha dei filtri adeguati, produce 0,19 gr di Ossido di Azoto per m3, quelle ad olio 0,58 gr., il triplo. In un anno Eon emette circa 1.500.00 gr. di Ossido di Azoto, con le centrali ad olio si arriva a 4.500.000 gr.  Per ciò che riguarda l'olio, ad esempio si potrebbe considerare quello ricavato dal tabacco (non quello per il fumo), da cui si ricavano 2 tonnellate di olio per ettaro.

 Con questo quantitativo si producono 0,2 kg per m2 all'anno, ossia 1 Kw per m2 all'anno; il fotovoltaico è più conveniente, un pannello produce 130 Kwh l'anno con costi di produzione e di smaltimento che arrivano al massimo al ad assorbire 30 Kwh. Ma se ci sono tutte queste

controindicazioni perché vengono proposti questi impianti? Perché i ricavi sono i seguenti: a fronte di una produzione di 7.761.600 Kwh per anno, il prezzo di vendita è di € 0,08/Kwh. Ci sono poi gli incentivi dati dai cosiddetti "certificati verdi", € 0,11/kwh. In un anno il ricavo della vendita è di € 621.000, mentre quello derivato dai certificati verdi è di € 854.000, costituisce quindi la maggior parte dell'incasso. Se non ci fosse questo incentivo, non sarebbe un affare vantaggioso. Inoltre, trattandosi di soldi pubblici che vengono erogati, è come se tutti i cittadini fossero un pò soci in affari, ed hanno quindi il diritto di fare sentire la loro voce. Fausto Cognasso a questo punto ribadisce che la battaglia deve essere comune, che i Cittadini e l'Amministrazione devono chiaramente dimostrare la loro contrarietà. Il Consigliere Regionale uscente Alessandro Bizjac interviene con considerazioni più di carattere politico. Il piano regionale di cui ha parlato Gian Piero Godio, è stato approvato nel 2004 in maniera condivisa, quindi non solo dalla maggioranza. Nel documento si incentiva una diversificazione delle fonti energetiche rispetto a quelle tradizionali, che sono soggette ad esaurimento. Ma se queste centrali possono quindi essere opportune, perché ci si oppone sempre? Perché quasi tutte hanno delle caratteristiche che non rientrano nei parametri stabiliti. A Trino ad esempio non sono previsti incentivi per coltivare la colza,  ma sono previsti per chi decide di impiantare delle centrali. Nell'allegato alla Delibera della Regione del 2008 ad un certo punto si dice che gli impianti ad olio devono funzionare con una produzione di combustibile che abbia luogo in un raggio di 50 km dal luogo dell'impianto stesso. In caso di distanze maggiori ci sarebbero i costi economici ed ambientali del trasporto del combustibile (via camion), oltre alle emissioni prodotte durante il funzionamento degli impianti. Più una centrale è piccola e meno è soggetta a controlli dell'impatto ambientale, ed una delle caratteristiche richieste è la cogenerazione, ossia la produzione di calore per le abitazioni. La maggior parte di tali progetti che vengono presentati mancano di una o più caratteristiche previste dalla normativa. E' un fatto positivo che l'Amministrazione Comunale sia contraria, ma se un imprenditore presenta un progetto è perché sa che ha delle possibilità di riuscita, certo non si impegna in una impresa che sa già fallita in partenza. occorrono atti formali, ad esempio un Consiglio Comunale aperto ed una deliberazione formale con una presa di posizione forte in provincia. Ad esempio a Greggio era stato presentato un progetto per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, dopo averlo analizzato con una delibera il Consiglio Comunale ha detto formalmente no al progetto. Si dovrebbe costituire sul territorio un osservatorio permanente con un registro tumori da sviluppare, per avere degli strumenti per fare delle scelte, per cercare di allontanare al prospettiva del nucleare. In sede governativa si stanno già discutendo i criteri, ma prima delle elezioni non ci saranno prese di posizione. L'Amministrazione Regionale attualmente al governo in Piemonte sta  pensando ad una legge sul tipo di quelle della Puglia   e della Campania. A questo punto prende la parola Giuseppe Re, consigliere di minoranza del Comune di Pezzana. Negli ultimi due mesi il Sindaco di questo Comune ha convocato i Consiglieri di maggioranza e di minoranza per illustrare la possibilità di costruire delle centrali e per valutare il gradi di inquinamento, poi si è saputo che era già stato deliberato dal Coser il parere favorevole alla vendita del terreno necessario per la costruzione di 4 centrali sul tipo di quelle proposte a Trino. Giuseppe Re ha approfondito il discorso, le motivazioni per Pezzana sono un pò differenti, ad esempio non c'è la possibilità di usare il teleriscaldamento perché gli impianti sorgerebbero in un'area industriale però vuota da anni. Ha cercato di capire chi fossero gli azionisti, ed è emerso il il nome tristemente famoso di Cazzago; ha poi pubblicato un articolo per cercare di coinvolgere gli abitanti di Pezzana. In un primo momento il Sindaco ha detto che l'ultima parola su questo insediamento spettava a lui, in un secondo tempo che spettava al Coser. il cui Presidente, Gianluigi Guasco, ha detto che non è possibile impedire la vendita di un terreno per una attività produttiva a chi ne fa richiesta. Sui giornali locali l'Onorevole Rosso ha affermato che Cazzago non è suo amico ma, si sa, non occorre essere amici per fare affari assieme. E, guarda caso, uno dei soci  (al 10%) del progetto è il Sig. Ernesto Gasparro, amico di Rosso. Giuseppe Re propone di tentare la battaglia sui temi ambientali, unendo le forze si può arrivare ad un buon risultato. Prende la parola Germano Marmetto di Serralunga di Crea, del Movimento Monferrato pulito. Afferma che orami è passato il principio che la produzione di energia elettrica a mezzo combustione appartiene ormai al passato. Questo viene espresso chiaramente nei documenti emessi dalle Università e, ad esempio, dal Politecnico di Torino. Queste centrali vengono proposte perché ci sono degli incentivi, e queste Ditte vogliono riempirsi le tasche con i soldi pubblici dei Cittadini; senza questi incentivi non ci sarebbe convenienza economica. Ha poi raccontato, insieme a Gian Piero Godio, la storia della centrale di Cereseto. All'inizio si è saputo del progetto si una centrale a biomasse da 18 Megawatt, che avrebbe dovuto occupare un terreno pari a 18 campi di calcio, con il carburante che sarebbe dovuto arrivare dal Madagascar! I proponenti avrebbero incassato 15 milioni di Euro di incentivi all'anno, pari a 190 milioni di Euro in 20 anni. Cinque/sei persone si sono date appuntamento in un bar, per stabilire se bisognava subire in silenzio o reagire. Il progetto, depositato in provincia, è stato preso ed analizzato, e dopo qualche giorno sono emersi dei dati allarmanti. Ad esempio, nonostante fosse previsto l'utilizzo di filtri tecnicamente molto 

avanzati, il livello delle emissioni inquinanti si sarebbe elevato notevolmente, inoltre i proponenti avevano stipulato dei contratti per la produzione dell'olio in Madagascar (per 3.000 ettari, in un secondo tempo per 2.500 ettari e poi per 6.000 ettari). Il progetto indicava anche la stipula di contratti con agricoltori locali per la produzione di tabacco ma la Coldiretti,interpellata al riguardo, ha affermato di non essere a conoscenza di nulla. Sono stati consultati ingegneri e medici, i quali hanno affermato che questo impianto avrebbe prodotto ossidi di azoto e polveri sottili. E'stata allora indetta un'altra riunione per spiegare e leggere il progetto, con la partecipazione di un medico e di un economista per spiegare il sistema degli incentivi, inoltre è emerso che non ci sarebbero stati vantaggi neppure dal punto di vista occupazionale. E'stata effettuata una raccolta firme ed è stata organizzata una assemblea. Tutti i Sindaci del territorio hanno espresso chiaramente la loro contrarietà, ed oltre agli amministratori è stato chiesta ai Cittadini ed ai Comuni limitrofi di esprimere un consenso od un rifiuto, anche perché con impianti di questo tipo le case ed i terreni vicini perdono di valore. Sono state Il progetto indicava anche la stipula di contratti con agricoltori locali per la produzione di tabacco ma la Coldiretti,interpellata al riguardo, ha affermato di non essere a conoscenza di nulla. Sono stati consultati ingegneri e medici, i quali hanno affermato che questo impianto avrebbe prodotto ossidi di azoto e polveri sottili. E'stata allora indetta un'altra riunione per spiegare e leggere il progetto, con la partecipazione di un medico e di un economista per spiegare il sistema degli incentivi, inoltre è emerso che non ci sarebbero stati vantaggi neppure dal punto di vista occupazionale. E'stata effettuata una raccolta firme ed è stata organizzata una assemblea. Tutti i Sindaci del territorio hanno espresso chiaramente la loro contrarietà, ed oltre agli amministratori è stato chiesta ai Cittadini ed ai Comuni limitrofi di esprimere un consenso od un rifiuto, anche perché con impianti di questo tipo le case ed i terreni vicini perdono di valore. Sono state fatte fare delle

 indagini e poi è stato prodotto un documento ufficiale presentato alla Conferenza dei Servizi, in cui sono

emersi vari problemi di carattere ambientale, ed alla terza Conferenza il progetto è stato bocciato. I proponenti hanno fatto ricorso al Tar, e si attende l'esito. Il movimento Monferrato Pulito ha insistito sul fatto che occorre che la Cittadinanza si attivi, perché altrimenti i progetti di questo tipo hanno buone probabilità di essere approvati, e questo è un diritto sacrosanto, visto che le centrali vengono finanziate con i soldi dei Cittadini. In Monferrato è nato un comitato spontaneo, in poco tempo sono state raccolte 1.000 firme, ed alla terza assemblea hanno partecipato 400 persone, inoltre è stato chiesto a tutti gli amministratori di esprimersi. E'stato poi citato l'esempio della centrale di Occimiano, che è entrata in funzione e poi è stata venduta ad un'altra Ditta. Dopo una settimana si è verificato un incidente, tutto il paese è stato coperto dal fumo, l'impianto di sicurezza era collegato ad un Paese del Nord Europa (!), nella centrale nessuno era presente e si è dovuto chiamare i vigili del fuoco per spegnere il motore. Anche Paolo Balocco, consigliere comunale del gruppo Trino è Tua, ha chiesto che il consiglio comunale approvi un ordine del giorno e si esprima all'unanimità sui 4 progetti. Inoltre ha sottolineato il fatto che gli impianti sorgerebbero vicinissimi ad una zona di espansione residenziale in quanto non soggetta ai noti problemi idrogeologici  di sui Trino soffre. Grande assente durante la serata è stata la Giunta Comunale; mancavano praticamente tutti gli Assessori e nemmeno il Sindaco era presente, ha fatto le sue veci l'Assessore Davide Pane il quale nel suo intervento ha affermato che l'Amministrazione si opporrà con tutti i mezzi a questo progetto. E' necessario portare dati e numeri alla Conferenza dei Servizi, però è anche moralmente doveroso opporsi a questa nuova iniziativa del Sig. Cazzago, che già tanti danni ha causato al territorio. E' poi seguito un acceso dibattito sulla questione, e si è anche parlato di Nordind. E' una Società consortile composta da Regione, provincia di Vercelli, Comune di Trino ed altri Comuni della Provincia. Un pò tutti sono rappresentati: l'Amministratore Delegato è nominato dalla Regione (attualmente di centrosinistra), il Presidente è il Sindaco di Gattinara (di centrodestra). Nordind gestisce tutte le aree industriali, e ha dei parametri che ne regolano la vendita. Ad esempio per le 4 centrali di Trino sono già stati fatti 4 compromessi per un prezzo di favore di € 25,00/m2, in quanto si tratta di una attività produttiva. Molti partecipanti alla serata si sono chiesti se veramente le varie amministrazioni non sapevano nulla, dato che tutte fanno parte di Nordind. Il sospetto è del tutto legittimo, occorre comunque la mobilitazione generale della popolazione per opporsi a questa follia.

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Come Gruppo Senza Sede ci auguriamo che veramente i Cittadini in questo frangente facciano sentire la loro voce, e che non accettino sempre tutte le decisioni altrui con rassegnazione. Auspichiamo inoltre che l'Amministrazione Comunale ( la quale si è poi espressa in termini negativi in modo ufficiale pochi giorni dopo), si faccia carico di questo problema e si ponga alla testa della Cittadinanza in questa opera di opposizione. Quando ci sono in ballo delle questioni  importanti, che vanno al di là delle solite iniziative ludiche associative e di volontariato e che riguardano la saluta, l'ambiente, il futuro di un Comune visto in prospettiva, il Sindaco. la Giunta, il consiglio Comunale tutto dovrebbero scendere in campo e battagliare per il bene di tutti. Non basta più mediare o tenere i Cittadini tranquilli, occorre agire e dimostrare di saper condurre il Comune anche quando è ora di andare contro altri Enti, se l'interesse comune lo impone.