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Iniziativa di SABATO 27 Maggio 2023, ore 14,00 a Torino, promossa da numerose organizzazioni

Comunicato Stampa del Gruppo Senza Sede

Comunicato stampa incontro pubblico 17 maggio Roma

Abroghiamo la legge 33/2023 sulla Non autosufficienza!

Torino, Cdsa e organizzazioni di tutela dei malati non autosufficienti ricevute in Prefettura

Legge delega in materia di politica in favore delle persone anziane: cmunicato stampa del Gruppo Senza Sede


UTIM E ULCES: RICORSO AL TAR PIEMONTE CONTRO L’ISEE REGIONALE


invito all’incontro pubblico del 24 marzo p.v. ad Alessandria


IL COMUNE DI TORINO CONDANNATO SULL’ISEE: RISARCIMENTO DI 25MILA EURO A FAVORE DEI FIGLI, EREDI DI UN’ANZIANA NON AUTOSUFFICIENTE.

Strutture socio-sanitarie nel territorio

 Richiesta di partecipazione al tavolo tecnico per la redazione del Piano regionale della non autosufficienza

PETIZIONE URGENTE











 

 

 

 

 

 

 

S











  • Segnaliamo l’iniziativa di SABATO 27 Maggio 2023, ore 14,00 a Torino, promossa da numerose organizzazioni (allegato 1).

     

    La Fondazione promozione sociale aderisce in quanto ha proposto il tema del diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie dei malati cronici non autosufficienti, di cui abbiamo stilato il testo che è stato accolto e inviato il 19 maggio 2023 (allegato 2).

    È un percorso ancora in via di definizione, aperto a contributi di chi vuole e può partecipare.

  • COMUNICATO STAMPA MAGGIO 2023

  • La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute, è l’argomento al centro del Convegno nazionale svoltosi a Roma lo scorso 17 maggio. Promosso dal Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone malate e non autosufficienti, le cui rappresentanti Laura Valsecchi e Maria Grazia Breda (Presidente della Fondazione Promozione Sociale di Torino), hanno manifestato forti perplessità e sollecitato modifiche da inserire nei futuri decreti attuativi, riguardo alla Legge Delega n. 33/2023, portata avanti dal Governo Draghi ed approvata nel marzo scorso dal Governo Meloni. Questa Legge, nata da ultradecennali tentativi di scorporare tra loro cure sanitarie e servizio sociale, rappresenta, come esposto dai promotori del Convegno, un ulteriore tassello dello smantellamento dell’universalità del Servizio sanitario. Le malattie croniche che colpiscono gli anziani sono viste come una condizione sociale che richiede assistenza, non più come una condizione di grave compromissione della salute e dell’autonomia, che richiedono cure in tutte le fasi delle patologie acute e di lungo decorso. Quindi meno trattamento sanitario e più assistenza, ma solo se il soggetto e la sua famiglia rientrano nei criteri socio-economici previsti. Così si fa riferimento all’ Isee che discrimina fra bisognosi poveri e bisognosi benestanti, garantendo un servizio pubblico di bassa qualità ai primi e spingendo verso il sistema privato i secondi. Nel corso del Convegno, il confronto tra giuristi tra cui Giovanni Maria Flick (Presidente Emerito della Corte Costituzionale), medici ed organizzazioni sociali di difesa dei diritti degli anziani malati non autosufficienti, ha evidenziato chiaramente la necessità di mantenere la competenza della loro presa in carico in ambito sanitario, governato dalla Legge 833/1978 che ha istituito il Servizio Sanitario  Nazionale e dei Lea. Una presa in carico che risponda ai loro bisogni di tutela della salute in tutte le fasi della malattia, della cronicità e degli interventi tutelari : alimentazione, idratazione, igiene, mobilizzazione, monitoraggio delle cure e delle terapie. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci, ha inviato un messaggio in cui specifica che in questo contesto è fondamentale il ruolo di guida e di indirizzo del Ministero della  Salute per la presa in carico globale dei bisogni degli anziani con approccio integrato che tenga conto delle loro esigenze sanitarie, sociali e psicologiche. Ringrazia la Fondazione Promozione Sociale per il lodevole impegno e tutti i partecipanti al Convegno. Il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, ha espresso nel suo messaggio la convinzione che l’incontro sia una occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un tema di grande rilievo sociale come l’assistenza alle persone anziane non autosufficienti ed affette da diverse comorbilità e cronicità e che saprà offrire un significativo contributo di idee e proposte sulle misure da adottare in sede di attuazione della Legge n. 33/2023. I relatori hanno insistito sul fatto che se non verrà modificata porterà gli anziani ad essere presi in carico dal Sistema nazionale anziani non autosufficienti (Snaa) che, istituito sulla base del PNRR, tratterà le malattie croniche non più come un problema sanitario ma come un problema di assistenza sociale –demandando alle risorse ed alle politiche regionali - negando così il diritto alla salute come diritto fondamentale protetto dalla Costituzione che auspichiamo possa sempre essere il punto di riferimento anche dei politici locali nel controllo dei regolamenti e dei comportamenti contro gli effetti penalizzanti di tale Legge, per tutelare la vita e la salute dei più fragili.

    Come Associazione “ Gruppo senza Sede” ribadiamo che la non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute, per cui il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire loro la tutela della loro salute e, dei loro bisogni.

    Maggio 2023                                                             Associazione culturale Gruppo senza Sede

  • Comunicato stampa incontro pubblico 17 maggio Roma

  • COMUNICATO STAMPA

    Il Coordinamento per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti (Cdsa) promuove il convegno nazionale “La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute” come risposta alla negativa legge 33 del 2023, “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”, che contiene una controriforma epocale del diritto alla tutela della salute e alla cura dei malati non autosufficienti, negando loro lo status di utenti del Servizio sanitario nazionale per tutti i loro bisogni di tutela della salute.

    L'iniziativa si svolge MERCOLEDÌ 17 MAGGIO dalle 15 alle 18
    nella Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati (Roma, via del Seminario 76, palazzo San Macuto).

    Si allega comunicato stampa e dettaglio del programma con richiesta di diffusione.

    Per informazioni:
    Andrea Ciattaglia (Fondazione promozione sociale) - 345.6749838 - info@fondazionepromozionesociale.it
    Laura Valsecchi (Medicina democratica) - 339.5278048 - l.valsecchi@medicinademocratica.org


  • Abroghiamo la legge 33/2023 sulla Non autosufficienza!

AGGIORNAMENTO n. 21  (2 maggio 2023)

Abbiamo lanciato questa petizione nel febbraio 2023 per fermare l’allora Disegno Di Legge delega “Non autosufficienza”. Purtroppo il DDL, il 21 marzo 2023, è divenuto legge dello Stato (*).  Si tratta però di una norma che per entrare effettivamente in funzione ha necessità di diversi decreti attuativi (decreti legislativi) sui cui è ancora possibile incidere.
Tuttavia, riteniamo che per dare un chiaro segnale di dissenso nei confronti di una legge ritenuta da noi ingiusta e lesiva dei diritti fondamentali delle persone anziane malate e non autosufficienti (come illustrato anche nel testo di questa Petizione), sia necessario chiedere la sua netta abrogazione. È per questo motivo la presente Petizione, in coerenza con l’appello lanciato inizialmente: “Fermiamo il DDL Non autosufficienza”, continuerà con l’esplicita richiesta di abrogazione della legge 33/2023.
Sensibilizziamo pertanto tutte le organizzazioni interessate ad aderire a questo fronte di dissenso verso la legge 33/2023, pur continuando ad intervenire - allo stato dei fatti è l'azione di resistenza più concreta percorribile - sui decreti attuativi.

Restiamo uniti!

(*) Legge 23 marzo 2023, n. 33  "Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane" - GU 30 marzo 2023. La Petizione lanciata il 4 febbraio ha contribuito ad ottenere alcuni miglioramenti (richiamo alle leggi 833/1978 e 38/2010 sulle cure palliative, nonché la facoltà di cambiare idea sull'indennità di accompagnamento e tornare alla prestazione attuale), ma permangono fondamentali criticità, in particolare:
- la legge 33/2023 introduce il "Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente" (Snaa), che però discrimina le persone anziane malate, escludendole dall'accesso alle cure di lunga durata fornite dal Servizio sanitario e limitandole a prestazioni di assistenza sociale vincolate a parametri socio-economici;
- inoltre, la legge prevede la revisione dell'indennità di accompagnamento, riservata solo ai richiedenti che superano la selezione socio-economica, penalizzando coloro che attualmente ne hanno diritto.



  • Torino, Cdsa e organizzazioni di tutela dei malati non autosufficienti ricevute in Prefettura


  • Il Cdsa (Coordinamento nazionale per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti) e altre associazioni di rappresentanza dei malati non autosufficienti sono stati ricevuti in Prefettura a Torino, dove hanno esposto i loro rilievi sulla delega legge in materia di non autosufficienza da poco approvata dal Parlamento (legge 33/2023).

    La Prefettura ha assicurato la celere trasmissione al Governo dei documenti ricevuti, anche in vista della scrittura dei decreti attuativi della legge delega.

    Si invia comunicato stampa relativo al ricevimento in Prefettura, con preghiera di diffusione e di pubblicazione.


  • Legge delega in materia di politica in favore delle persone anziane: cmunicato stampa del Gruppo Senza Sede

  • La Camera dei Deputati, il 21 marzo scorso, ha approvato la Legge delega “in materia di politiche in favore delle persone anziane”, esaltata da qualcuno come “ una svolta storica per il nostro Servizio sanitario nazionale”. Una decisione “veloce” dopo un “veloce” passaggio in Commissione competente che ha sbrigato il tutto con una sola giornata di audizioni e limitatissime modifiche al testo. Uno dei seguenti punti , purtroppo deleteri, è il previsto “Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente” che all’ articolo 4 punto 2 lettera c della Legge, prevede che l’erogazione di tutte le prestazioni di lunga durata per gli anziani malati non autosufficienti, comprese quelle sanitarie, sarà vincolata ad una valutazione dei fabbisogni assistenziali. Temiamo che dietro a tale “valutazione” possa nascondersi una “selezione” dei richiedenti in base all’ Isee con valutazioni dell’intero nucleo familiare, per cui diventerebbe penalizzante per il malato avere una famiglia presente attenta alle sue esigenze perché il sistema scaricherà su questa gli oneri di cura con conseguenze insostenibili per impegno e costi. Detta Legge intaccherebbe il diritto esigibile previsto dai Lea come soggettivo universalistico per tutti i cittadini senza valutazione socio-economica. Purtroppo già ora accade che gli anziani malati non autosufficienti finiscano in liste d’attesa e non ricevano la quota sanitaria. Ciò è causato da regole regionali in contrasto con la vigente Legge n. 833/1978 e Lea, impugnabili con il patrocinio delle Associazioni di tutela, che ottengono ragione senza andare in tribunale, semplicemente contestando le valutazioni sociali ed i vincoli economici con cui le Asl pretendono di non erogare la quota sanitaria. Forse per evitare equivoci in tal senso, nel testo della Legge delega viene ripetuto per ben otto volte che le prestazioni verranno erogate compatibilmente con le risorse disponibili. Risorse messe preventivamente a bilancio dalle Istituzioni con il rischio di non riuscire a coprire neppure le prestazioni per gli anziani malati “poveri”. Viene prevista inoltre la revisione della Legge n.18/1980 riguardante l’ Indennità di Accompagnamento, a danno di almeno un milione di non autosufficienti che oggi hanno diritto all’ Indennità solo sulla base delle minorazioni, senza altri criteri restrittivi.

    Se a questo Governo sta davvero a cuore la Sanità pubblica universalistica e la tutela di tutti noi, che un giorno vicino o lontano possiamo diventare malati non autosufficienti, l’impegno andrebbe diretto sulla costante vigilanza dei decreti attuativi, per la garanzia dei diritti esigibili in sanità (Lea) e della previdenza (Indennità di Accompagnamento) e le prestazioni domiciliari sanitarie con un assegno di cura del Servizio sanitario nazionale.

    Un appello al Parlamento ed al Governo “ La non autosufficienza dell’anziano è un problema di salute”  troverà spazio di dibattito Mercoledì 17 Maggio 2023 a Roma presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, promosso da 14 Associazioni tra le quali la Fondazione Promozione sociale di Torino. Poiché l’argomento è di pressante interesse nazionale saranno presenti rappresentanti di Associazioni di Bologna, Cinisello Balsamo, Firenze, Lamezia Terme, Livorno, Massa Carrara, Milano, Modena, Perugia, Roma, Verona, aderenti al COSA (Coordinamento nazionale per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti).

    Trino, 12 Aprile 2023                                               Associazione culturale Gruppo senza Sede

                                                                         


  • UTIM E ULCES: RICORSO AL TAR PIEMONTE CONTRO L’ISEE REGIONALE

    IMPUGNATA LA DELIBERA DELLA REGIONE PIEMONTE. CONTESTATE LE LINEE GUIDA CHE I COMUNI/CONSORZI DEVONO SEGUIRE IN QUESTI MESI PER I LORO NUOVI REGOLAMENTI.

     

    Si prega di prendere nota del Comunicato stampa allegato e di darne diffusione.



  • Si unisce l’invito all’incontro pubblico del 24 marzo p.v. ad Alessandria dal titolo:

    DAI VOUCHER DELLA REGIONE AL DDL SULLA NON AUTOSUFFICIENZA



  • IL COMUNE DI TORINO CONDANNATO SULL’ISEE: RISARCIMENTO DI 25MILA EURO A FAVORE DEI FIGLI, EREDI DI UN’ANZIANA NON AUTOSUFFICIENTE.

  • LA MALATA NON DOVEVA PAGARE LA RETTA ALBERGHIERA DELLA RSA IN CUI FU RICOVERATA PER TRE ANNI, IL COMUNE ERA OBBLIGATO A INTERVENIRE.
    CASSATO IL REGOLAMENTO DEL CAPOLUOGO PIEMONTESE SULL’INTEGRAZIONE RETTA. VITTORIA DELLE ASSOCIAZIONI DI DIFESA DEI DIRITTI DEI MALATI

     

    Gent.ma/mo,

    Il Tribunale ha condannato il Comune di Torino a rimborsare 25mila euro ai parenti di una anziana malata cronica non autosufficiente ricoverata in Rsa (negli anni 2017-2020) alla quale la Città aveva negato l’integrazione della retta alberghiera perché possedeva un alloggio.

    Il Tribunale ha accolto la richiesta di giustizia dei figli della ricoverata – che erano stati costretti a versare 1.000 euro al mese per coprire la retta alberghiera, insostenibile per la madre – contestando la mancata applicazione dell’Isee nazionale da parte del Comune di Torino, che conteggiava (e purtroppo conteggia ancora) l’immobile di proprietà in modo sfavorevole per gli utenti, in contrasto con quello che prevedono le leggi vigenti.

     Comunicato stampa integrale

     


  • Strutture socio-sanitarie nel territorio

Si uniscono i provvedimenti regionali in allegato, in merito al fabbisogno delle strutture residenziali e diurne per persone con disabilità nonché alle Rsa per anziani malati non autosufficienti, con il relativo numero di posti suddiviso per Asl / Distretti.

Per opportuna conoscenza e verifica nel territorio di Vostro ambito.

Strutture CD E CA

RSA

  •  Richiesta di partecipazione al tavolo tecnico per la redazione del Piano regionale della non autosufficienza

  • Alla c.a.

    - Presidente Regione Piemonte

    - Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Piemonte

    - Assessore Sanità Regione Piemonte

    - Assessore Politiche sociali Regione Piemonte

     

     

    Oggetto: Richiesta di partecipazione al Tavolo tecnico per la redazione del “Piano regionale della non autosufficienza”

     

    La scrivente Fondazione promozione sociale (come capofila), il Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base e le altre organizzazioni sottocitate chiedono di inserire un loro rappresentante unitario all'interno del tavolo tecnico della Regione Piemonte per la redazione del Piano regionale per la non autosufficienza.

    La richiesta viene avanzata da organizzazioni che si occupano di malati e persone con disabilità non autosufficienti, che le rappresentano nelle loro istanze e fabbisogni, accomunate dal fatto di non gestire servizi in convenzione e quindi di avere assoluta indipendenza rispetto alle istituzioni.

    Confidando che la richiesta venga accolta, chiediamo che la convocazione per l'incontro di giovedì 9 febbraio giunga in risposta a questo messaggio.

    Cordiali saluti.

    Maria Grazia Breda

    Presidente della Fondazione promozione sociale Onlus/Ets (Capofila)


    Vincenzo Bozza

    Presidente dell'Utim - Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva OdV

     

    Andrea Ciattaglia

    Presidente di Ups - Unione per la Promozione Sociale OdV

     

    Giuseppe D'Angelo

    Presidente di Ulces - Unione per la Lotta contro l'Emarginazione Sociale OdV

     

    Antonella Figus

    Presidente dell'Associazione Tutori Volontari OdV

     

    Irene Demelas

    Presidente dell'Associazione “Luce per l'Autismo” OdV

     

    Luigi Dosio

    Presidente dell'Agafh - Associazione Genitori Adulti e Fanciulli Handicappati OdV (Orbassano)

     

    Silverio Sacilotto

    Presidente dell'Associazione “La Scintilla” (Collegno-Grugliasco)

     

    Domenico Luppino

    Presidente del Cogeha - Collettivo Genitori dei Portatori di Handicap (Settimo T.se)

     

    Carlo Comandone

    Presidente del Grh - Associazione Genitori Ragazzi con Handicap (Druento)

     

    Nicola Bruno

    Presidente del “Gruppo Senza Sede” (Trino Vercellese)

     

    Giuseppe Pavoletti

    Presidente del Gva - Gruppo volontari aassistenza handicappati (Acqui Terme)

     

     


  • PETIZIONE URGENTE

Il 19 Gennaio 2023 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo “Schema di disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione della missione 5, componente 2, riforma 2, del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti” che, di fatto, esclude dalle garanzie del Servizio sanitario gli anziani non autosufficienti, creando un apposito sistema di "serie B" per questi malati.
Al link della petizione sono riportati i punti critici salienti e una serie di interventi da parte di alcuni esperti della materia.

Vi chiediamo per favore di sottoscrivere anche Voi la petizione e di diffonderla il più possibile ai Vostri contatti.


  • Necessaria la modifica radicale del Ddl delega "Non Autosufficienza"

  • Il Governo ha approvato il ddl delega "non autosufficienza" (impropriamente chiamato "anziani") che propone al Parlamento abolizione dell'indennità di accompagnamento, fondi di spesa limitati per i malati non autosufficienti, l'istituzione del "ghetto degli inguaribili": il “Sistema nazionale di assistenza per i non autosufficienti” che taglierà fuori milioni di malati dal Servizio sanitario.

    Ora il provvedimento passa al Parlamento. E' necessaria la modifica radicale dei passaggi discriminatori e il riconoscimento - nel Servizio sanitario nazionale - delle cure domiciliari, semi-residenziali e residenziali per i malati non autosufficienti.

    Uniamo il comunicato della Fondazione promozione sociale e del Csa - Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base, con richiesta di massima diffusione.


  • Comunicato Stampa del Gruppo Senza Sede

      Preoccupante e con un vago alone di sbrigativo sbolognamento, l’operazione decisa dalla Regione Piemonte per “svuotare” gli ospedali dai vecchi malati inguaribili e non autosufficienti. Senza riguardo all’adeguatezza terapeutica, vengono trasferiti nelle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) consenzienti fornitrici di letti, purtroppo inadeguate nel gestire nuove riacutizzazioni con la giusta tempestiva professionalità. Eppure il 2020 incombe ancora sulle teste di tutti, ancor più di chi ha vissuto in prima persona l’aumento vertiginoso dei contagi ed i tragici decessi causati dal Covid in queste strutture, forse non è più presente nelle teste degli amministratori pubblici il cui unico obiettivo è il bilancio.

Riteniamo utile un promemoria aggiornato ad oggi :

a)    Nelle Rsa non è presente un medico 24 ore su 24 ed i pazienti sono affidati al loro medico di famiglia, che non si reca a visitarli con continuità e spesso neanche a seguito di chiamata, come succede a qualsiasi altro cittadino al proprio domicilio.

b)    Il sabato e la domenica, pur in presenza di malati gravi, spesso con demenza e bisogni costanti sulle 24 ore per tutte le esigenze della quotidianità, c’è solo la Guardia Medica che dovrebbe essere attivata dai pochissimi operatori presenti in struttura. Spesso si attiva il Pronto intervento per un nuovo ricovero in ospedale.

c)    Per ammissione degli stessi gestori, nelle Rsa la dotazione di personale è scarsissima rispetto alle esigenze degli utenti. Possono assumere (in forza della mai abrogata Dgr. 4/2020) personale di bassissima o nulla professionalità (nemmeno con qualifica di Oss). I degenti hanno riferito di numerosi casi di personale non in grado di esprimersi in italiano, figurarsi di capire le esigenze dei pazienti e di tutelarne la salute.

d)    L’articolo 29 dei Lea (Dpcm. 12 gennaio 2017) stabilisce che “Il Servizio sanitario nazionale garantisce trattamenti residenziali intensivi di cura e mantenimento funzionale, ad elevato impiego sanitario alle persone con patologie non acute che, presentano alto livello di complessità, instabilità clinica, sintomi di difficile controllo, necessità di supporto alle funzioni vitali e/o gravissima disabilità, richiedono continuità assistenziale con pronta disponibilità medica e presenza infermieristica sulle 24 ore”.

Pertanto il Servizio sanitario può legittimamente attivare tali percorsi per i pazienti che hanno terminato il trattamento della fase acuta in ospedale e che sono in condizioni di proseguire un percorso riabilitativo, di lungodegenza, di continuità assistenziale a valenza sanitaria, ma NON può legittimamente trasferirli in luoghi in cui l’ambiente di cura sia inadeguato e sottodimensionato alle esigenze dei malati.

Discorso specifico meritano i malati che necessitano di cure per l’accompagnamento al fine vita o di cure palliative che NON sono attivate  in Rsa e per i quali, quindi, Le Rsa NON sono luoghi di cura appropriati.

Per quanto sopra la Regione Piemonte, nel rispetto di tutti i cittadini, deve impegnarsi a garantire cure mediche appropriate in funzione dei bisogni sanitari di tutti i pazienti, anche se anziani malati cronici non autosufficienti. Deve dedicare inoltre il massimo  riguardo per la ridefinizione degli standard delle strutture Rsa, oggi assolutamente insufficienti in qualità e quantità di personale impiegato, al fine di garantire cure adeguate e dignitose agli utenti ricoverati ricordandosi sempre che non sono degli “scarti”.

Trino, gennaio 2023                                            Associazione culturale Gruppo senza Sede    

  • Importanza di segnalazioni e denunce


  • Uniamo per opportuna conoscenza un articolo pubblicato su CronacaQui, relativo ad una indagine avviata dalla Procura di Ivrea in seguito al decesso di un paziente anziano non autosufficiente ricoverato presso una Rsa, denunciato da parte dei familiari.
  • Questo a dimostrazione che le segnalazioni dei singoli servono e possono aprire la strada ad indagini condotte dalle Autorità competenti.

    Rinnoviamo pertanto l'invito a segnalare alle Asl ed alle Autorità eventuali illeciti o situazioni non corrette di cui doveste venire a conoscenza, nell'interesse di tutti i pazienti ricoverati nelle Rsa del territorio.



  • RSA DI NUOVO “LUOGHI DI SCARTO” PER I MALATI NON AUTOSUFFICIENTI

  • COMUNICATO STAMPA ---