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Segnaliamo
l’iniziativa
di SABATO 27 Maggio 2023, ore 14,00 a
Torino, promossa da numerose
organizzazioni (allegato
1).
La
Fondazione
promozione sociale aderisce in quanto
ha proposto il tema del diritto alle
cure
sanitarie e socio-sanitarie dei malati
cronici non autosufficienti, di cui
abbiamo stilato il testo che è stato
accolto e inviato il 19 maggio 2023
(allegato 2).
È
un percorso ancora in
via di definizione, aperto a
contributi di chi vuole e può
partecipare.
- COMUNICATO STAMPA
MAGGIO 2023
-
La
non autosufficienza
dell’anziano è un problema di salute,
è l’argomento al centro del Convegno
nazionale svoltosi a Roma lo scorso 17
maggio. Promosso dal Coordinamento per
il diritto alla sanità per le persone
malate e non autosufficienti, le cui
rappresentanti Laura Valsecchi e Maria
Grazia Breda (Presidente della
Fondazione Promozione Sociale di
Torino), hanno manifestato forti
perplessità e
sollecitato modifiche da inserire nei
futuri decreti attuativi, riguardo alla
Legge Delega n. 33/2023, portata avanti
dal Governo Draghi ed approvata nel
marzo scorso dal Governo Meloni. Questa
Legge, nata da ultradecennali tentativi
di scorporare tra loro cure sanitarie e
servizio sociale, rappresenta, come
esposto dai promotori del Convegno, un
ulteriore tassello dello smantellamento
dell’universalità del Servizio
sanitario. Le malattie croniche
che
colpiscono gli anziani sono viste come
una condizione sociale che richiede
assistenza, non più come una condizione
di grave compromissione della salute e
dell’autonomia, che richiedono cure in
tutte le fasi delle patologie acute e di
lungo decorso. Quindi meno trattamento
sanitario e più assistenza, ma solo se
il soggetto e la sua famiglia rientrano
nei criteri socio-economici previsti.
Così si fa riferimento all’ Isee che
discrimina fra bisognosi poveri e
bisognosi benestanti, garantendo un
servizio pubblico di bassa qualità ai
primi
e spingendo verso il sistema privato i
secondi. Nel corso del Convegno, il
confronto tra giuristi tra cui Giovanni
Maria Flick (Presidente Emerito della
Corte Costituzionale), medici ed
organizzazioni sociali di difesa dei
diritti
degli anziani malati non
autosufficienti, ha evidenziato
chiaramente la
necessità di mantenere la competenza
della loro presa in carico in ambito
sanitario, governato dalla Legge
833/1978 che ha istituito il Servizio
Sanitario
Nazionale e dei Lea. Una presa
in carico che risponda ai loro bisogni
di tutela della salute in tutte le fasi
della malattia, della cronicità e degli
interventi tutelari : alimentazione,
idratazione, igiene, mobilizzazione,
monitoraggio delle cure e delle terapie.
Il Ministro della Salute Orazio
Schillaci, ha inviato un messaggio in
cui
specifica che in questo contesto è
fondamentale il ruolo di guida e di
indirizzo del Ministero della
Salute per
la presa in carico globale dei bisogni
degli anziani con approccio integrato
che tenga conto delle loro esigenze
sanitarie, sociali e psicologiche.
Ringrazia la Fondazione Promozione
Sociale per il lodevole impegno e tutti
i
partecipanti al Convegno. Il Presidente
della Camera dei Deputati Lorenzo
Fontana, ha espresso nel suo messaggio
la convinzione che l’incontro sia una
occasione preziosa per richiamare
l’attenzione su un tema di grande
rilievo
sociale come l’assistenza alle persone
anziane non autosufficienti ed affette
da diverse comorbilità e cronicità e che
saprà offrire un significativo
contributo di idee e proposte sulle
misure da adottare in sede di attuazione
della Legge n. 33/2023. I relatori hanno
insistito sul fatto che se non verrà
modificata porterà gli anziani ad essere
presi in carico dal Sistema
nazionale anziani non
autosufficienti (Snaa) che,
istituito sulla
base del PNRR, tratterà le malattie
croniche non più come un problema
sanitario
ma come un problema di assistenza
sociale –demandando alle risorse ed alle
politiche regionali - negando così il
diritto alla salute come diritto
fondamentale protetto dalla Costituzione
che auspichiamo possa sempre essere il
punto di riferimento anche dei politici
locali nel controllo dei regolamenti e
dei comportamenti contro gli effetti
penalizzanti di tale Legge, per tutelare
la vita e la salute dei più fragili.
Come
Associazione “ Gruppo senza
Sede” ribadiamo che la non
autosufficienza dell’anziano è un
problema di
salute, per cui il Servizio Sanitario
Nazionale deve garantire loro la tutela
della loro salute e, dei loro bisogni.
Maggio
2023
Associazione culturale Gruppo
senza Sede
- Comunicato stampa
incontro pubblico 17 maggio Roma
-
COMUNICATO
STAMPA
Il
Coordinamento
per il diritto alla sanità per le
persone anziane malate e non
autosufficienti (Cdsa) promuove il
convegno nazionale “La
non
autosufficienza dell’anziano è un
problema di salute”
come risposta alla negativa legge 33 del 2023,
“Deleghe al Governo in materia di
politiche in favore delle persone
anziane”, che contiene una
controriforma epocale del diritto alla
tutela della salute e alla cura dei
malati non autosufficienti, negando
loro lo status di utenti del Servizio
sanitario nazionale per tutti i loro bisogni di tutela della salute.
L'iniziativa si svolge MERCOLEDÌ
17
MAGGIO dalle 15 alle
18
nella Sala del Refettorio della
Biblioteca della Camera dei Deputati (Roma,
via del Seminario 76, palazzo San Macuto).
Si allega comunicato
stampa e dettaglio del programma con
richiesta di diffusione.
Per informazioni:
Andrea Ciattaglia (Fondazione promozione sociale) - 345.6749838 - info@fondazionepromozionesociale.it
Laura Valsecchi (Medicina democratica) - 339.5278048 - l.valsecchi@medicinademocratica.org
- Abroghiamo la legge
33/2023 sulla Non autosufficienza!
AGGIORNAMENTO n. 21 (2
maggio 2023)
Abbiamo lanciato questa petizione nel
febbraio 2023 per fermare l’allora Disegno
Di Legge delega “Non autosufficienza”.
Purtroppo il DDL, il 21 marzo 2023, è
divenuto legge dello
Stato (*). Si tratta però di una
norma che per entrare effettivamente in
funzione ha necessità di diversi decreti
attuativi (decreti legislativi) sui cui è
ancora possibile incidere.
Tuttavia, riteniamo che per dare un chiaro
segnale di dissenso nei confronti di una
legge ritenuta da noi ingiusta e lesiva
dei diritti fondamentali delle persone
anziane malate e non autosufficienti
(come illustrato anche nel testo di questa
Petizione), sia necessario chiedere la sua
netta abrogazione. È
per questo motivo la presente Petizione,
in coerenza con l’appello lanciato
inizialmente: “Fermiamo il DDL Non
autosufficienza”, continuerà con
l’esplicita richiesta di abrogazione della
legge 33/2023.
Sensibilizziamo pertanto tutte le
organizzazioni interessate ad aderire a
questo fronte di dissenso verso la legge
33/2023, pur continuando ad intervenire -
allo stato dei fatti è l'azione di
resistenza più concreta percorribile - sui
decreti attuativi.
Restiamo uniti!
(*) Legge 23 marzo 2023, n. 33
"Deleghe al Governo in materia di
politiche in favore delle persone
anziane" - GU 30 marzo 2023. La
Petizione lanciata il 4 febbraio ha
contribuito ad ottenere alcuni
miglioramenti (richiamo alle leggi
833/1978 e 38/2010 sulle cure
palliative, nonché la facoltà di
cambiare idea sull'indennità di
accompagnamento e tornare alla
prestazione attuale), ma permangono
fondamentali criticità, in particolare:
- la legge 33/2023 introduce il
"Sistema nazionale per la popolazione
anziana non autosufficiente" (Snaa), che
però discrimina le persone anziane
malate, escludendole dall'accesso alle
cure di lunga durata fornite dal
Servizio sanitario e limitandole a
prestazioni di assistenza sociale
vincolate a parametri socio-economici;
- inoltre, la legge prevede la
revisione dell'indennità di
accompagnamento, riservata solo ai
richiedenti che superano la selezione
socio-economica, penalizzando coloro che
attualmente ne hanno diritto.
- Torino, Cdsa e
organizzazioni di tutela dei malati non
autosufficienti ricevute in Prefettura
-
Il Cdsa (Coordinamento
nazionale per il diritto alla sanità
per le persone anziane malate e non
autosufficienti) e altre associazioni
di rappresentanza dei malati non
autosufficienti sono stati ricevuti in
Prefettura a Torino, dove hanno
esposto i loro rilievi sulla delega
legge in materia di non
autosufficienza da poco approvata dal
Parlamento (legge 33/2023).
La Prefettura ha
assicurato la celere trasmissione al
Governo dei documenti ricevuti, anche
in vista della scrittura dei decreti
attuativi della legge delega.
Si invia comunicato
stampa
relativo al ricevimento in Prefettura,
con preghiera di diffusione e di
pubblicazione.
- Legge delega in
materia di politica in favore delle
persone anziane: cmunicato stampa
del Gruppo Senza Sede
-
La
Camera dei Deputati, il 21 marzo scorso,
ha approvato la Legge delega “in materia
di politiche in favore delle persone
anziane”, esaltata da qualcuno come “
una svolta storica per il nostro
Servizio sanitario nazionale”. Una
decisione “veloce” dopo un “veloce”
passaggio in Commissione
competente che ha sbrigato il tutto con
una sola giornata di audizioni e
limitatissime modifiche al testo. Uno
dei seguenti punti , purtroppo deleteri,
è il previsto “Sistema nazionale per
la popolazione anziana non
autosufficiente” che all’
articolo 4 punto 2 lettera c della
Legge, prevede che l’erogazione di tutte
le prestazioni di lunga durata per gli
anziani malati non autosufficienti,
comprese quelle sanitarie, sarà
vincolata ad una valutazione dei
fabbisogni assistenziali. Temiamo che
dietro a tale “valutazione” possa
nascondersi una “selezione” dei
richiedenti in base all’ Isee con
valutazioni dell’intero nucleo
familiare, per cui diventerebbe
penalizzante per il malato avere una
famiglia presente attenta alle sue
esigenze perché il sistema scaricherà su
questa gli oneri di cura con conseguenze
insostenibili per impegno e costi. Detta
Legge intaccherebbe il diritto esigibile
previsto dai Lea come soggettivo
universalistico per tutti i cittadini
senza valutazione socio-economica.
Purtroppo già ora accade che gli anziani
malati non autosufficienti finiscano in
liste d’attesa e non ricevano la quota
sanitaria. Ciò è causato da regole
regionali in contrasto con la vigente
Legge n. 833/1978 e Lea, impugnabili con
il patrocinio delle Associazioni di
tutela, che ottengono ragione senza
andare in tribunale, semplicemente
contestando le valutazioni sociali ed i
vincoli economici con cui le Asl
pretendono di non erogare la quota
sanitaria. Forse per evitare equivoci in
tal senso, nel testo della Legge delega
viene ripetuto per ben otto volte che le
prestazioni verranno erogate
compatibilmente con le risorse
disponibili. Risorse messe
preventivamente a bilancio dalle
Istituzioni con il rischio di non
riuscire a coprire neppure le
prestazioni per gli anziani malati
“poveri”. Viene prevista inoltre la
revisione della Legge n.18/1980
riguardante l’ Indennità di
Accompagnamento, a danno di almeno un
milione di non autosufficienti che oggi
hanno diritto all’ Indennità solo sulla
base delle minorazioni, senza altri
criteri restrittivi.
Se
a questo Governo sta davvero a cuore la
Sanità pubblica universalistica e la
tutela di tutti noi, che un giorno
vicino o lontano possiamo diventare
malati non autosufficienti, l’impegno
andrebbe diretto sulla costante
vigilanza dei decreti attuativi, per la
garanzia dei diritti esigibili in sanità
(Lea) e della previdenza (Indennità di
Accompagnamento) e le prestazioni
domiciliari sanitarie con un assegno di
cura del Servizio sanitario nazionale.
Un
appello al Parlamento ed al Governo “
La non autosufficienza dell’anziano è
un problema di salute”
troverà spazio di
dibattito Mercoledì 17 Maggio 2023 a
Roma presso la Biblioteca della Camera
dei Deputati, promosso da 14
Associazioni tra le quali la Fondazione
Promozione sociale di Torino. Poiché
l’argomento è di pressante interesse
nazionale saranno presenti
rappresentanti di Associazioni di
Bologna, Cinisello Balsamo, Firenze,
Lamezia Terme, Livorno, Massa Carrara,
Milano, Modena, Perugia, Roma, Verona,
aderenti al COSA (Coordinamento
nazionale per il diritto alla sanità per
le persone anziane malate e non
autosufficienti).
Trino,
12 Aprile 2023
Associazione culturale Gruppo
senza Sede
-
UTIM E ULCES: RICORSO AL TAR PIEMONTE CONTRO L’ISEE REGIONALE
IMPUGNATA LA DELIBERA DELLA REGIONE PIEMONTE. CONTESTATE LE LINEE GUIDA CHE I COMUNI/CONSORZI DEVONO SEGUIRE IN
QUESTI MESI PER I LORO NUOVI
REGOLAMENTI.
Si
prega di prendere nota del Comunicato
stampa allegato e di darne
diffusione.
-
Si
unisce l’invito all’incontro
pubblico del 24
marzo p.v. ad Alessandria
dal titolo:
“DAI
VOUCHER DELLA REGIONE AL DDL SULLA
NON AUTOSUFFICIENZA”
-
IL COMUNE DI TORINO CONDANNATO SULL’ISEE:
RISARCIMENTO DI 25MILA EURO A FAVORE
DEI FIGLI, EREDI DI UN’ANZIANA NON
AUTOSUFFICIENTE.
-
LA MALATA NON DOVEVA PAGARE LA RETTA ALBERGHIERA DELLA RSA IN CUI FU
RICOVERATA PER TRE ANNI, IL COMUNE
ERA OBBLIGATO A INTERVENIRE.
CASSATO IL REGOLAMENTO DEL CAPOLUOGO PIEMONTESE SULL’INTEGRAZIONE
RETTA. VITTORIA DELLE
ASSOCIAZIONI DI DIFESA DEI
DIRITTI DEI MALATI
Gent.ma/mo,
Il Tribunale ha condannato il Comune di Torino a
rimborsare 25mila euro ai parenti di
una anziana malata cronica non
autosufficiente ricoverata in Rsa
(negli anni 2017-2020) alla quale la
Città aveva negato l’integrazione
della retta alberghiera perché
possedeva un alloggio.
Il Tribunale ha accolto la richiesta di
giustizia dei figli della ricoverata –
che erano stati costretti a versare
1.000 euro al mese per coprire la
retta alberghiera, insostenibile per
la madre – contestando la mancata
applicazione dell’Isee nazionale da
parte del Comune di Torino, che
conteggiava (e purtroppo conteggia
ancora) l’immobile di proprietà in
modo sfavorevole per gli utenti, in
contrasto con quello che prevedono le
leggi vigenti.
Comunicato
stampa integrale
- Strutture
socio-sanitarie nel territorio
Si
uniscono i provvedimenti regionali in
allegato, in merito al fabbisogno delle
strutture residenziali e diurne per
persone con disabilità nonché alle Rsa per
anziani malati non autosufficienti, con il
relativo numero di posti suddiviso per Asl
/ Distretti.
Per
opportuna conoscenza e verifica nel
territorio di Vostro ambito.
Strutture
CD E CA
RSA
- Richiesta
di partecipazione al tavolo tecnico
per la redazione del Piano regionale
della non autosufficienza
-
Alla
c.a.
-
Presidente Regione Piemonte
-
Capo di Gabinetto della Presidenza
della Regione Piemonte
-
Assessore Sanità Regione Piemonte
-
Assessore Politiche sociali Regione
Piemonte
Oggetto:
Richiesta di partecipazione al
Tavolo tecnico per la redazione del
“Piano regionale della non
autosufficienza”
La
scrivente
Fondazione promozione sociale (come
capofila), il Coordinamento sanità e
assistenza tra i movimenti di base e
le altre organizzazioni sottocitate
chiedono di inserire un loro
rappresentante unitario all'interno
del tavolo tecnico della Regione
Piemonte per la redazione del Piano
regionale per la non autosufficienza.
La
richiesta
viene avanzata da organizzazioni che
si occupano di malati e persone con
disabilità non autosufficienti, che le
rappresentano nelle loro istanze e
fabbisogni, accomunate dal fatto di
non gestire servizi in convenzione e
quindi di avere assoluta indipendenza
rispetto alle istituzioni.
Confidando
che
la richiesta venga accolta, chiediamo
che la convocazione per l'incontro di
giovedì 9 febbraio giunga in risposta
a questo messaggio.
Cordiali
saluti.
Maria
Grazia Breda
Presidente
della Fondazione promozione sociale
Onlus/Ets (Capofila)
Vincenzo
Bozza
Presidente
dell'Utim - Unione per la Tutela delle
Persone con Disabilità Intellettiva
OdV
Andrea
Ciattaglia
Presidente
di Ups - Unione per la Promozione
Sociale OdV
Giuseppe
D'Angelo
Presidente
di Ulces - Unione per la Lotta contro
l'Emarginazione Sociale OdV
Antonella
Figus
Presidente
dell'Associazione
Tutori Volontari OdV
Irene
Demelas
Presidente
dell'Associazione
“Luce per l'Autismo” OdV
Luigi
Dosio
Presidente
dell'Agafh - Associazione Genitori
Adulti e Fanciulli Handicappati OdV
(Orbassano)
Silverio
Sacilotto
Presidente
dell'Associazione
“La Scintilla” (Collegno-Grugliasco)
Domenico
Luppino
Presidente
del Cogeha - Collettivo Genitori dei
Portatori di Handicap (Settimo T.se)
Carlo
Comandone
Presidente
del Grh - Associazione Genitori
Ragazzi con Handicap (Druento)
Nicola
Bruno
Presidente
del “Gruppo Senza Sede” (Trino
Vercellese)
Giuseppe
Pavoletti
Presidente
del Gva - Gruppo volontari aassistenza
handicappati (Acqui Terme)
- PETIZIONE
URGENTE
Il 19 Gennaio 2023 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo “Schema
di disegno di legge recante deleghe al
governo in materia di politiche in favore
delle persone anziane, anche in attuazione
della missione 5, componente 2, riforma 2,
del piano nazionale di ripresa e
resilienza (Pnrr) in materia di assistenza
agli anziani non autosufficienti” che, di
fatto, esclude dalle garanzie del Servizio
sanitario gli anziani non autosufficienti,
creando un apposito sistema di "serie B"
per questi malati.
Al link della petizione sono riportati i
punti critici salienti e una serie di
interventi da parte di alcuni esperti
della materia.
Vi chiediamo per favore di
sottoscrivere anche Voi la petizione e
di diffonderla il più possibile ai
Vostri contatti.
- Necessaria la
modifica radicale del Ddl delega "Non
Autosufficienza"
-
Il
Governo ha approvato il ddl delega "non autosufficienza" (impropriamente
chiamato "anziani") che propone al
Parlamento abolizione
dell'indennità
di accompagnamento,
fondi
di spesa limitati
per i malati non autosufficienti,
l'istituzione del "ghetto
degli
inguaribili": il
“Sistema nazionale di assistenza per i
non autosufficienti” che taglierà
fuori milioni di malati dal Servizio
sanitario.
Ora il
provvedimento passa al Parlamento. E'
necessaria la modifica radicale dei
passaggi discriminatori e il
riconoscimento - nel Servizio
sanitario nazionale - delle cure
domiciliari, semi-residenziali e
residenziali per i malati non
autosufficienti.
Uniamo
il comunicato
della Fondazione promozione sociale e
del Csa - Coordinamento sanità e
assistenza tra i movimenti di base,
con richiesta di massima
diffusione.
- Comunicato
Stampa del Gruppo Senza Sede
Preoccupante e con un vago alone di
sbrigativo sbolognamento, l’operazione
decisa dalla Regione Piemonte per “svuotare”
gli ospedali dai vecchi malati inguaribili e
non autosufficienti. Senza riguardo
all’adeguatezza terapeutica, vengono
trasferiti nelle Rsa (Residenze sanitarie
assistenziali) consenzienti fornitrici di
letti, purtroppo inadeguate nel gestire
nuove riacutizzazioni con la giusta
tempestiva professionalità. Eppure il 2020
incombe ancora sulle teste di tutti, ancor
più di chi ha vissuto in prima persona
l’aumento vertiginoso dei contagi ed i
tragici decessi causati dal Covid in queste
strutture, forse non è più presente nelle
teste degli amministratori pubblici il cui
unico obiettivo è il bilancio.
Riteniamo
utile un promemoria aggiornato ad oggi :
a)
Nelle Rsa non è
presente un medico 24 ore su 24 ed i
pazienti sono affidati al loro medico di
famiglia, che non si reca a visitarli con
continuità e spesso neanche a seguito di
chiamata, come succede a qualsiasi altro
cittadino al proprio domicilio.
b)
Il sabato e la
domenica, pur in presenza di malati gravi,
spesso con demenza e bisogni costanti sulle
24 ore per tutte le esigenze della
quotidianità, c’è solo la Guardia Medica che
dovrebbe essere attivata dai pochissimi
operatori presenti in struttura. Spesso si
attiva il Pronto intervento per un nuovo
ricovero in ospedale.
c)
Per ammissione
degli stessi gestori, nelle Rsa la dotazione
di personale è scarsissima rispetto alle
esigenze degli utenti. Possono assumere (in
forza della mai abrogata Dgr. 4/2020)
personale di bassissima o nulla
professionalità (nemmeno con qualifica di
Oss). I degenti hanno riferito di numerosi
casi di personale non in grado di esprimersi
in italiano, figurarsi di capire le esigenze
dei pazienti e di tutelarne la salute.
d)
L’articolo 29 dei
Lea (Dpcm. 12 gennaio 2017) stabilisce che “Il
Servizio sanitario nazionale garantisce
trattamenti residenziali intensivi di cura
e mantenimento funzionale, ad elevato
impiego sanitario alle persone con
patologie non acute che, presentano alto
livello di complessità, instabilità
clinica, sintomi di difficile controllo,
necessità di supporto alle funzioni vitali
e/o gravissima disabilità, richiedono
continuità assistenziale con pronta
disponibilità medica e presenza
infermieristica sulle 24 ore”.
Pertanto
il Servizio sanitario può legittimamente
attivare tali percorsi per i pazienti che
hanno terminato il trattamento della fase
acuta in ospedale e che sono in condizioni
di proseguire un percorso riabilitativo, di
lungodegenza, di continuità assistenziale a
valenza sanitaria, ma NON può legittimamente
trasferirli in luoghi in cui l’ambiente di
cura sia inadeguato e sottodimensionato alle
esigenze dei malati.
Discorso
specifico
meritano i malati che necessitano di cure
per l’accompagnamento al fine vita o di cure
palliative che NON sono attivate
in Rsa e per i quali, quindi, Le
Rsa NON sono luoghi di cura appropriati.
Per
quanto sopra la Regione Piemonte, nel
rispetto di tutti i cittadini, deve
impegnarsi a garantire cure mediche
appropriate in funzione dei bisogni sanitari
di tutti i pazienti, anche se anziani malati
cronici non autosufficienti. Deve dedicare
inoltre il massimo
riguardo per la ridefinizione degli
standard delle strutture Rsa, oggi
assolutamente insufficienti in qualità e
quantità di personale impiegato, al fine di
garantire cure adeguate e dignitose agli
utenti ricoverati ricordandosi sempre che
non sono degli “scarti”.
Trino,
gennaio 2023
Associazione culturale Gruppo senza
Sede
- Importanza di
segnalazioni e denunce
- Uniamo per
opportuna conoscenza un articolo
pubblicato su CronacaQui,
relativo ad una indagine avviata dalla
Procura di Ivrea in seguito al decesso
di un paziente anziano non
autosufficiente ricoverato presso una
Rsa, denunciato da parte dei familiari.
-
Questo a
dimostrazione che le segnalazioni dei
singoli servono e possono aprire la
strada ad indagini condotte dalle
Autorità competenti.
Rinnoviamo pertanto l'invito
a segnalare alle Asl ed alle Autorità
eventuali illeciti o situazioni non
corrette di cui doveste venire a
conoscenza, nell'interesse di tutti i
pazienti ricoverati nelle Rsa del
territorio.
- RSA
DI NUOVO “LUOGHI DI SCARTO” PER I
MALATI NON AUTOSUFFICIENTI
-
COMUNICATO
STAMPA
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