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Questione ISEE/Contribuzione rette alberghiere

Comunicato Stampa del Gruppo Senza Sede.

COMUNICATO - I Comuni piemontesi e il loro obbligo di integrare le rette alberghiere in base alle leggi vigenti

Applicazione dell'Isee per la compartecipazione alla retta alberghiera - Come rispondere all'allarme dei Consorzi "non ci sono soldi"

Lettera per i Consorzi socio-assistenziali

ISEE, dopo la causa del CSA le nuove linee guida della Regione Piemonte

Comunicato stampa aumento rette IPAB

La continuità delle cure per i malati non autosufficienti - contenuti liberamente disponibili



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Questione ISEE/Contribuzione rette alberghiere

Alle associazioni del CSA,

Per utile aggiornamento sulla questione ISEE/Contribuzione rette alberghiere, riportiamo:

1.       più sotto il resoconto sintetico dell'incontro avuto Lunedì 18 u.s. con l'Assessore alle politiche sociali regionale Maurizio Marrone;

2.       in allegato uniamo invece il documento di approfondimento consegnato per l’occasione.

Ricordiamo che, in seguito al ricorso al TAR presentato con successo da Utim e Ulces, la Regione Piemonte ha rettificato la delibera sulle “Linee guida” per l'implementazione dell'ISEE (=> DGR 10-6984) . Tra gli elementi rilevanti, non è considerata la possibilità di conteggiare indennità di accompagnamento e pensione di invalidità nella compartecipazione retta.
Purtroppo i Comuni ed i Consorzi socio-assistenziali mostrano (ancora) una forte resistenza all'adeguamento, nonostante l'obbligo di modificare i propri Regolamenti entro il termine stabilito del 15 settembre 2023 (termine che, peraltro, potrebbe essere ulteriormente prorogato).

In tale contesto, raccomandiamo a ciascuna associazione di mantenere una vigilanza attiva sullo stato di implementazione di queste disposizioni sul proprio territorio, comunicandoci eventuali sviluppi.

Ringraziamo per l’attenzione e rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Un caro saluto

p. Csa

Giuseppe D'Angelo

 

**************************************

Oggetto: Resoconto sintetico incontro Assessore alle politiche sociali Regione Piemonte, Maurizio Marrone

Lunedì 18 settembre 2023 presso il Grattacielo della Regione (piano 22°)

Presenti: Enzo Bozza UTIM; Giuseppe D’Angelo ULCES; Mauro Perino, Fondazione Promozione Sociale

 

L'incontro è servito per chiarire le posizioni reciproche. L'Assessore è stato attento, ha ascoltato così pure i funzionari. Ma al termine pare che ciascuno sia rimasto sulle proprie posizioni. I funzionari presenti hanno mantenuto un "profilo basso"; un paio di interventi poco significativi. Al termine è stato consegnato ad ognuno dei presenti il promemoria (allegato). L’incontro iniziato verso le 16,15 è terminato alle 17,20 circa.

Qui di seguito un resoconto con i passaggi più significativi dell’incontro.

Giuseppe ha introdotto la questione ricostruendo in sintesi ciò che è avvenuto in questi ultimi anni e sottolineando soprattutto le responsabilità degli Enti gestori (Comuni e Consorzi) e l'accanimento verso i più deboli invece di cercare di applicare le norme sull'Isee socio-sanitario. Mentre la Regione ha adottato finalmente le linee guida, seppur dopo una "correzione" dovuta al passaggio al Tar promosso da Utim e Ulces, occorre che adesso le si faccia applicare, che vengano recepite nei Regolamenti senza ulteriori illegittime proroghe, ricordando un potenziale bacino di utenza di circa 20mila cittadini ricoverati in strutture residenziali in convenzione con l’Asl.

L'Assessore Marrone ha sottolineato come la Dgr si era resa necessaria per cercare di rispondere ad alcuni abusi di regolamenti comunali. La Dgr Isee poi è stata corretta senza attendere la sentenza Tar.

Ritiene personalmente che l'indennità di accompagnamento sia in qualche modo da versare (anche se le norme, ha sottolineato, possono dire diversamente) qualora la persona sia ricoverata in struttura. Diverso è il discorso per domicilio.

Ha ricordato che gli Enti gestori/Anci hanno chiesto incontro con il Governo per la revisione della norma sull'indennità di accompagnamento.

Non sono previste modifiche alla Dgr regionale Isee, ma un differimento dei termini per adeguare i Regolamenti.

Mauro ha ricordato la richiesta di Fassino (come Anci) nel 2016 di modifica dell'Isee in senso peggiorativo per gli utenti, invece di applicare la norma e di chiedere le risorse necessarie. In proposito ha approfondito la questione delle risorse, ricordando quelle previste dallo Stato originariamente con la Finanziaria 2007 e poi le disposizioni della legge regionale 1/2004 che impegnano anche la Regione.

L'Assessore ha chiesto se eravamo in qualche modo disponibili a venire incontro all'utilizzo dell'indennità di accompagnamento.

Enzo ha risposto rimarcando la necessità nonché il dovere di applicare le norme vigenti. Ha sottolineato l'assoluta illegittimità dei comportamenti dei Consorzi e dei Comuni che sono tenuti, come tutti i cittadini ma ancor più i funzionari pubblici, ad osservare e a far rispettare le leggi dello Stato. Con il loro non agire secondo il Dpcm  159/2013 si configura di fatto una vera e propria estorsione di denaro ai danni delle persone che fruiscono dei servizi socio sanitari.

Peraltro il Giudice tutelare chiede di giustificare l’utilizzo che fa il tutore delle risorse del tutelato e queste non si possono utilizzare contrariamente alla legge.

L'Assessore ha chiesto se gli avanzi di amministrazione degli Enti gestori – citati come risorse potenziali nel corso dell’introduzione - siano significativi.

Ha risposto Mauro, ricordando che pur nella difficoltà di valutare i bilanci, da quelli visti risultano avanzi anche importanti; ma che per comprenderne le ragioni occorre anche esaminare come sono state impiegate o investite le economie di spesa che non possono non essersi verificate a seguito di interventi statali che prima non erano previsti (esempio assistenza economica adulti/famiglie prima a carico dei soli comuni, poi delle social card varie...). Più in generale occorre chiarire come vengono spese le risorse, se la priorità è data ai Lea, come dovrebbe essere, o a spese discrezionali (esempio nidi o assistenza scolastica che incide sul pro-capite in base alle politiche di spesa locali, senza che la Regione "metta becco").

Mauro ed Enzo hanno poi precisato sulla necessità da parte dei tutori di utilizzare l'indennità di accompagnamento per permettere un "di più" rispetto al livello base (in genere assai basso) erogato dalle strutture di ricovero residenziale.

 


Comunicato Stampa del Gruppo Senza Sede sulle prestazioni sociali agevolate

Entro il 15 settembre 2023 i Comuni / Consorzi Socio-Assistenziali ed Enti gestori delle Rsa del Piemonte sono tenuti a trasmettere alla Direzione regionale Sanità e Assistenza i nuovi regolamenti che disciplineranno le erogazioni delle prestazioni sociali agevolate.

In breve di seguito le tappe che hanno, finalmente, permesso di adeguare le norme regionali alla legge sull’ Isee nazionale del 2013 e modificata nel 2016.

Dieci anni ed un ricorso al Tar, per arrivare alla delibera 10-6984 del 5 giugno scorso, con la quale la Giunta della Regione Piemonte approva “in autotutela” le nuove linee guida sull’ Isee, in sostituzione di quelle approvate il 29 dicembre 2022. La Regione ha, nei fatti, riconosciuto come fondati gli argomenti che Utim e Ulces avevano portato davanti al Tar del Piemonte e si è adeguata alle norme dell’Isee nazionale che è provvedimento di rango superiore alle delibere regionali ed ai regolamenti comunali. In virtù di ciò entra in vigore sul territorio regionale il divieto di conteggiare nella condizione economica degli utenti l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità. L’indennità di accompagnamento è personale, quindi la richiesta delle associazioni del Csa è, come da legge 18 del 1980 che l’ ha istituita, che sia erogata al soggetto beneficiario (non alla famiglia) “al solo titolo della menomazione”, senz’altri vincoli di accesso alla misura o di obbligo di utilizzo. Va inoltre precisato che quella presentata non è una “richiesta delle associazioni”, ma una prescrizione di una legge dello Stato, che le associazioni hanno confrontato con la delibera regionale arrivando alla conclusione che l’atto piemontese violava quello nazionale e andava impugnato a difesa di migliaia di persone non autosufficienti piemontesi. Inoltre il patrimonio mobiliare ed immobiliare, essendo già contato nel calcolo Isee, non può essere preso in considerazione quale criterio ulteriore di selezione per la definizione della capacità alla compartecipazione al costo del progetto assistenziale del richiedente. Infatti l’ Isee nazionale chiarisce che non devono rientrare in alcun calcolo “ulteriore” (su altri parametri) che non sono nominati nella norma nazionale.

In sostanza la casa e gli altri immobili di proprietà devono essere conteggiati come prescritto dall’ Isee e non possono costituire motivo di negazione delle prestazioni socio-sanitarie.

Sul sito della Direzione regionale “Settore Programmazione socio-assistenziale e socio-sanitaria ; standard di servizio e di qualità “ sarà possibile accedere agli atti della Pubblica Amministrazione per visionare tutti i documenti consegnati il 15 settembre prossimo. Le associazioni Utim e Ulces hanno già comunicato che lo faranno. Ovviamente la Fondazione Promozione sociale sarà al loro fianco per la tutela delle persone con disabilità e la lotta contro l’emarginazione sociale. Sui rispettivi siti sono consultabili tutti i documenti e tutti i passaggi di cui abbiamo fatto breve cenno con la presente.

Trino, agosto 2023                                                   Associazione culturale Gruppo senza Sede

Inviamo in allegato un commento che segue il servizio del Tg3 Regionale del Piemonte (sabato 26 agosto 2023 => il  video) sull’Isee socio-sanitario per persone con disabilità e malati non autosufficienti. Per esigenze di brevità del servizio, gli argomenti del Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base)  sono stati ridotti all’essenziale: l’obbligo per i Comuni piemontesi di rispettare la legge e quindi il divieto di considerare l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità come risorse disponibili per il pagamento della retta alberghiera da parte dell’utente.

Nel corso del servizio, la Presidente del Coordinamento Consorzi Enti gestori (Comuni, Consorzi, Unioni di Comuni) del Piemonte ha ribadito di fatto la volontà delle Amministrazioni di non applicare la norma e quindi di pretendere dagli utenti cifre che non sono permesse dalla legge. Fatto gravissimo che viene sostenuto, difeso, giustificato con motivazioni “di interesse collettivo”, peraltro non esplicitate, in ogni caso non accettabili, perché violano una norma nazionale già in vigore da dieci anni e confermata da numerose sentenze del Consiglio di Stato.

Lo scritto che uniamo precisa che i Comuni piemontesi non sono mai intervenuti per chiedere le risorse adeguate alle loro funzioni in materia di integrazione delle rette socio-sanitarie e che oggi vorrebbero continuare a rivalersi sugli utenti senza aver mai contestato il Piano e il Fondo per le non autosufficienze che ha tolto loro la disponibilità delle risorse per far fronte ai loro obblighi di legge. Finché pagavano i cittadini, tutti zitti e bene così. Ora, invece…

In più, va ricordato che:

a) I Comuni piemontesi non applicano l’Isee – ma regole più sfavorevoli per gli utenti – per il conteggio della retta alberghiera dal 2013 (Dpcm 159/2013 Isee) e poi, ancora, dalle sentenze del Consiglio di Stato del 2016 e dalla legge 89 dello stesso anno. Stando ai dati dei Comuni stessi, l’applicazione dell’Isee comporterebbe 30 milioni di euro di spesa in più, quindi, significa che negli ultimi 10 anni i piemontesi con grave disabilità, malati cronici non autosufficienti e loro famigliari si sono fatti carico di circa 300 milioni di euro che dovevano essere invece corrisposti dai Comuni;

b) il 6 aprile 2016 l’allora Presidente dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e Sindaco di Torino, Piero Fassino, scrisse al Ministro delle politiche sociali NON per avere le risorse corrispondenti alle prestazioni – diritto esigibile degli utenti – che i Comuni dovevano fornire o per contestare la limitatezza delle risorse del Fondo non autosufficienze, ma per… cambiare il sistema di conteggio dell’Isee (!), rendendolo più penalizzante per i malati non autosufficienti «prevedendo una maggiore rilevanza del patrimonio mobiliare e immobiliare» e, in contrasto con le sentenze e la legge 89 (già decreto legge del 29 marzo 2016, n. 42) e «la destinazione diretta e integrale dell’indennità di accompagnamento e di altri emolumenti destinati all’assistenza e alla cura di soggetti disabili e non autosufficienti al pagamento della quota sociale»;

c) quando nel 2020, a seguito della storica sentenza n. 152 della Corte Costituzionale, le pensioni di invalidità delle persone maggiorenni con invalidità al 100% sono passate da poco più di 280 euro a oltre 650, i Comuni hanno da un mese all’altro incamerato l’aumento dell’utente destinandolo al pagamento della retta alberghiera (operazione illegittima, perché la pensione di invalidità non costituisce reddito ai fini Isee), diminuendo la quota corrispondente di loro intervento. Quando c’è da “togliersi” e tagliare gli interventi, i Comuni agiscono subito; quando tocca a loro tirare fuori le somme previste dalle leggi, parte la serie dei pretesti per non agire: «manca una norma regionale», «guardiamo all’interesse collettivo», «agiamo con equità»… Adesso basta!

Tenendo ferme le questioni di diritto la nostra proposta è  una “alleanza” tra utenti/associazioni che li rappresentano e Comuni/Consorzi per ottenere le risorse per fare fronte agli obblighi di legge. Tale azione comune è  possibile solo se i Comuni/Consorzi riconoscono formalmente l'insindacabilità dell'applicazione della legge. In ogni caso, gli Enti Gestori e i Comuni dovrebbero essere consapevoli che se approvano o applicano regole difformi dall'Isee, la strada dei ricorsi é tracciata e il Piemonte rischia il verificarsi di situazioni che altrove si sono già verificate (in Veneto e in Lombardia addirittura i regolamenti dei due capoluoghi sono stati cassati da Tar e Consiglio di Stato). 

 

Lettera per i Consorzi socio-assistenziali

Applicazione dell'Isee per la compartecipazione alla retta alberghiera - Come rispondere all'allarme dei Consorzi "non ci sono soldi"

Forse avrete letto su la Repubblica del 6 agosto u.s. "Braccio di ferro sui fondi per le Rsa. Stop ai nuovi ospiti" e il successivo ritorno sul tema del 9 agosto con la posizione delle associazioni che fanno capo al Csa (Utim e Ulces) e della Fondazione promozione sociale (alleghiamo in ogni caso i due articoli).

Cosa succede? La Regione ha (finalmente, dopo dieci anni e un ricorso dell'Utim e dell'Ulces) dato le regole ai Comuni per scrivere i nuovi regolamenti per l'integrazione delle rette in Rsa, in Comunità alloggio, in Centro diurno. Questi nuovi regolamenti devono rispettare l'Isee nazionale (Dpcm 159/2013) e ai Comuni questo non va bene, perchè la norma nazionale prevede che a malati e persone con disabilità non si conti come reddito l'indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità e che il possesso della prima casa non comporti che il Comune non interviene a compartecipare la quota alberghiera.

Noi chiediamo ai Comuni e ai Consorzi il rispetto della legge e dell'Isee, che è livello essenziale delle prestazioni. I soldi vanno trovati (magari spendendo meno in tante iniziative superflue e non obbligatorie che i Comuni fanno).

Sarebbe importante che sui vostri territori steste dietro all'approvazione dei nuovi regolamenti e che i Consigli e le Giunte comunali fossero informate della nostra risposta: l'Isee è un livello essenziale, l'integrazione della retta è un diritto, tante altre attività dei Comuni non lo sono (quindi, dire che non ci sono i soldi non vale, anche perchè li si può richiedere alla Regione, che ha scritto le regole Isee da applicare).

Replica a Enti Gestori su ISEE

ISEE braccio di ferro fondi RSA

ISEE braccio di ferro


Inviamo in allegato una bozza di lettera (in formato Word) che abbiamo predisposto. Riguarda la DGR, Delibera di Giunta della Regione Piemonte, dell'8 maggio 2023, n. 9-6837 (allegata) che riprogramma le risorse ministeriali relative alla legge 112 del 2016 (conosciuta come legge sul "Dopo di noi"), non utilizzate da Comuni e Consorzi socio-assistenziali nell'anno 2016.

Chiediamo la Vostra collaborazione affinché ciascuna associazione invii questa lettera – con propria carta intestata/riferimenti - al Consorzio socio-assistenziale del proprio territorio (o all’Unione dei Comuni, o eventuale altro Ente gestore delle funzioni assistenziali, a seconda dei casi).

L’obiettivo è di assicurare che queste risorse, che sono già state assegnate e non ancora spese, siano utilizzate e non sprecate.

Invitiamo a leggere attentamente la bozza di lettera: in caso di domande, dubbi o bisogno di ulteriori chiarimenti o consigli, non esitate a chiamarci.

Un grazie anticipato per l’attenzione e la collaborazione.

ISEE, dopo la causa del CSA le nuove linee guida della Regione Piemonte


Su “Il Monferrato” del 9 giugno scorso abbiamo letto che il Consiglio di Amministrazione dell’Apsp S. Antonio Abate di Trino ha deciso l’aumento delle rette giornaliere a carico degli ospiti non convenzionati con l’Asl di Alessandria, a decorrere dal 1° luglio 2023. L’articolo cita la motivazione della decisione con riferimento alla delibera della Giunta regionale piemontese n. 1-5575 del 7 settembre 2022 ed al fatto che le rette non erano state ritoccate da quattro anni, nonostante gli aumenti delle spese per energia elettrica, metano e generi alimentari, oltre alle difficoltà di gestione della struttura causate dal Covid. Premettiamo che la suddetta delibera, approvata da tutti i rappresentanti degli Enti Gestori, tranne Anaste che rappresenta un’importante quota di circa il 25% dei 30mila posti letto regionali, si abbatte sulla testa dei ricoverati senza alcun confronto con le Associazioni impegnate nella difesa dei diritti dei malati cronici non autosufficienti. Gli adeguamenti tariffari imposti a coloro che pagano l’intera retta (non convenzionati), nulla hanno a che fare con la delibera n. 1-5575  che in realtà va a disciplinare solo le rette degli ospiti convenzionati. Quindi gli aumenti verranno applicati dai Gestori dell’ex Ipab di Trino secondo la loro unilaterale e discrezionale decisione non compatibile con i provvedimenti regionali. Inoltre il decreto “aiuti ter”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 settembre 2022, che fissa le “Misure straordinarie in favore delle Regioni e di Enti Locali” precisa al punto 3 : “Allo scopo di contribuire ai maggiori costi determinati dagli aumenti dei prezzi delle fonti energetiche e al perdurare degli effetti della pandemia, il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1.400 milioni di euro per l’anno 2022, di cui 1.000 milioni di euro assegnati con la legge 5 agosto 2022 n. 111”. All’ articolo 8 si fissano le Disposizioni urgenti in favore del terzo settore “ Tra cui un fondo di 120 milioni per sostenere gli Enti del terzo settore e gli Enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi socio-sanitari e sociali svolti in regime residenziale, semi-residenziale rivolti a persone con disabilità, a fronte dell’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica nel terzo e quarto trimestre del 2022”. Sui trasporti in ambulanza, la DGR Piemonte 45-4248 nell’allegato 5, punto 5.5 recita : “ I trasferimenti in ambulanza per l’effettuazione di prestazioni diagnostiche e specialistiche, qualora non erogabili direttamente nell’ambito della struttura residenziale, sono garantiti dall’Asl per gli utenti in convenzione con integrazione tariffaria da parte dell’ Ente Gestore delle funzioni socio-assistenziali e a carico dell’utente per gli ospiti in regime privato o con posto letto convenzionato con il S.S.R. ma senza integrazione da parte dell’Ente Gestore; le altre spese per i trasporti da e per l’ospedale e/o strutture sanitarie o socio-sanitarie (esclusi quelli garantiti dall’Asl e dall’emergenza 118) sono ricomprese nella tariffa giornaliera”.  In conclusione, sarebbe importante sapere come sono stati gestiti presso l’Apsp di Trino i fondi ricevuti dallo Stato per fronteggiare la crisi pandemica ed i maggiori costi dei servizi offerti agli ospiti. E’ probabile che gli Enti, le Associazioni di tutela dei pensionati e le forze politiche amministrative di maggioranza e di opposizione, abbiano già preso posizione in merito, per verificare la corretta applicazione delle norme di legge. Il Gruppo senza Sede con la presente ha cercato di fornire informazioni utili ai diretti interessati. 

Trino, 14 giugno 2023                                               Associazione culturale Gruppo senza Sede


UTIM E ULCES: RICORSO AL TAR PIEMONTE CONTRO L’ISEE REGIONALE


invito all’incontro pubblico del 24 marzo p.v. ad Alessandria