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Piattaforma alla Regione Piemonte

Fondo regionale legge 112/2016

ISEE, APPELLO URGENTE ALLA REGIONE PIEMONTE: STOP ALLE PROROGHE

Mozione sulle cure ai malati cronici non autosufficienti

Incontro pubblico A.D.N.A. 12 giugno 24 a Ellera di Corciano PG

La riforma del Gattopardo 14.05.2024

Nota al Consiglio Comunale di Torino

Comunicato stampa del Gruppo Senza Sede

Segnalazione convegno BOLOGNA









I








ISEE,


Piattaforma alla Regione Piemonte

Piattaforma messa a punto con i Vostri contributi, che sarà consegnata nei prossimi giorni al Consiglio e alla Giunta regionale del Piemonte.

Fondo regionale legge 112/2016

Alleghiamo per opportuna conoscenza copia della Determinazione Dirigenziale della Regione Piemonte, D.D. 1 luglio 2024, n. 927, che riguarda l'assegnazione delle risorse del "Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare".

APPELLO URGENTE ALLA REGIONE PIEMONTE: STOP ALLE PROROGHE

APPLICAZIONE IMMEDIATA DELL’ISEE DA PARTE DEI COMUNI/CONSORZI PER GARANTIRE I DIRITTI DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI

 

Torino, 4 luglio 2024

Le organizzazioni di tutela dei malati e delle persone con disabilità intellettiva/autismo non autosufficienti CHIEDONO all’Assessore regionale Maurizio Marrone (Politiche sociali) e alla nuova Giunta regionale di non cedere alle pressioni degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e dei Comuni piemontesi, prorogando per l’ennesima volta il termine per la presentazione dei Regolamenti Isee in materia di integrazione rette per gli utenti delle Rsa, delle Comunità alloggio, dei Centri diurni, ecc.

Richiesta di accesso agli atti

Ricordiamo che nei giorni scorsi le associazioni del Csa hanno presentato richiesta formale alla Regione Piemonte di “accesso agli atti” in merito ai Regolamenti degli oltre 40 Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali (Comuni, Consorzi, Unioni dei Comuni, ecc.) sui criteri di compartecipazione per le rette delle prestazioni socio-sanitarie.

Obbligo non rispettato

Sono difatti scaduti il 30 giugno 2024 i termini – già prorogati più volte – per la consegna alla Regione Piemonte dei Regolamenti degli Enti gestori.

Si tratta di un obbligo stabilito dalla delibera di Giunta regionale del Piemonte DGR 10-6984/2023, che ha definito le “linee guida” di redazione dei Regolamenti, nel rispetto dell’Isee nazionale (Dpcm 159/2013 e successive modifiche e integrazioni).

L’aggiornamento dei Regolamenti è peraltro un mero atto burocratico. I Regolamenti devono adeguarsi alla disciplina dell’ISEE come confermato anche dalle “linee guida” regionali nonché da numerose sentenze passate in giudicato.

Ripetute Proroghe

Riordiamo che l’Isee è in vigore dal lontano 2013 (Dpcm 159/2013) e che la Regione Piemonte e i suoi Comuni, anziché applicarlo, hanno prodotto in questi anni ben 10 proroghe ([1]), prevedendo regolamenti più penalizzanti per gli utenti rispetto alle regole nazionali!

Ancora oggi i Comuni e i Consorzi pretendono che i ricoverati paghino cifre non dovute in quanto non considerate dall’Isee (indennità di accompagnamento e pensione di invalidità). Anche sulle proprietà immobiliari, i Comuni penalizzano gli utenti, negando l’integrazione della retta alberghiera con regole illegittime.

Le precedenti proroghe sono state chieste e avallate politicamente dall'Assessore Maurizio Marrone e dalla Giunta regionale, per favorire il vergognoso intervento dell'Anci Piemonte volto ad ottenere la modifica - in peggio per gli utenti con gravi disabilità e malati cronici non autosufficienti - di norme nazionali che gli Enti gestori avrebbero dovuto finalmente applicare. 

Violazione dei diritti

Gli Enti gestori, che includono Comuni e Consorzi socio-assistenziali, stanno continuando a perpetrare una violazione cinica dei diritti delle persone con disabilità e degli anziani malati non autosufficienti.

Questi Enti, incaricati dell'applicazione del decreto Isee (e non della sua “interpretazione” a loro vantaggio), hanno calcolato in modo volutamente errato, con i loro strumentali e illegittimi regolamenti, le quote alberghiere da versare per i residenti in strutture socio-sanitarie.

Importanza dei LEP

L’Isee, essendo una norma nazionale che fissa un livello essenziale delle prestazioni (Lep), è sovraordinato rispetto alle delibere locali e andava applicato a partire dall’entrata in vigore del Dpcm 159/2013 e s.m.i..  In merito al tema delle risorse, si tratterebbe di circa 30 milioni all’anno secondo alcune stime non verificate degli Enti gestori. Pertanto somme da anni corrisposte dai cittadini piemontesi più deboli che non dovevano essere versate per la copertura delle rette alberghiere.

Fondo non autosufficienze inutilizzato

Non è che mancassero le opzioni per risolvere questa crisi. In occasione dell'incontro del 18 settembre 2023, abbiamo fatto presente all'Assessore Maurizio Marrone che gli Enti gestori e la Regione avrebbero potuto/dovuto utilizzare le risorse messe a disposizione dallo Stato attraverso il Fondo non autosufficienze, che è stato invece vergognosamente dirottato ad altre destinazioni nel 2016, senza alcuna opposizione da parte degli stessi che ora impediscono l’applicazione dell’Isee. Inoltre, non è credibile che, i tutti questi anni trascorsi, gli Enti suddetti non abbiano trovato il tempo per impostare una programmazione finanziaria volta a procurarsi le risorse necessarie e/o a razionalizzare l'utilizzo di quelle a disposizione per far fronte ad un obbligo di legge. Obbligo al quale sembrano aver scoperto di non poter assolvere solamente in esito all'approvazione, da parte della Regione, delle “Linee giuda” applicative dell'Isee (Dgr. 10-6984/2023).

Richiesta alla Regione Piemonte

Alla Regione Piemonte - alla quale abbiamo dato atto di avere finalmente emanato nuove “Linee di indirizzo” nel 2023 per una corretta applicazione dell'Isee – CHIEDIAMO a gran voce di NON farsi ancora complice di un ulteriore accanimento contro le persone più vulnerabili, e quindi di non “certificare” l'ingiustizia perpetrata associandosi politicamente alla richiesta degli Enti gestori volta al Governo centrale per cambiare a loro vantaggio le norme Isee. Chiediamo, altresì, con l’occasione un incontro urgente all’Assessore Maurizio Marrone.

Circa 15.000 anziani malati e 5.000 persone con disabilità non autosufficienti sono direttamente colpiti, in Piemonte, da queste decisioni nefaste. Un bacino numericamente significativo, assieme alle loro famiglie, anche dal punto di vista politico/elettorale che continueremo ad informare di questa vergognosa azione dei «difensori dell’equità» sulla pelle delle famiglie piemontesi più deboli.

 

**Con richiesta di diffusione**




([1]Il 15 gennaio 2015 è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte la Dgr 10-881 sulle linee guida per la gestione transitoria del nuovo Isee (1° proroga). Con altra Dgr (pubblicata sul BU il 30/07/2015) del 27 luglio 2015, n. 18-1899 "Proroga linee guida per la gestione transitoria dell'applicazione della normativa I.S.E.E. di cui al D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159" la Regione Piemonte ha prorogato il periodo transitorio previsto dalla Dgr. n. 10-881 fino al 30 settembre 2015 (2° proroga). Con successiva Dgr (16-2186 del 5 ottobre 2015) ha ulteriormente prorogato il periodo sino al 31 dicembre 2015 (3° proroga). Con altra Delibera (n. 19-3087) la Regione Piemonte ha ulteriormente prorogato il periodo transitorio previsto dalla Dgr 10-881 fino al 31 dicembre 2016 (4° proroga). Con ulteriore Delibera (n. 35-4509) la Regione Piemonte ha ulteriormente prorogato il periodo transitorio previsto dalla Dgr 10-881 fino al 31 dicembre 2017 (5° proroga). In data 26 gennaio 2018 la Regione ha prorogato ulteriormente "sine die" l'emanazione del provvedimento con Dgr 16-6411 ("Proroga della Dgr 10-881 del 12/01/2015 in materia di linee guida per l'applicazione della normativa Isee di cui al Dpcm 5 dicembre 2013, n. 159") (6° proroga). Con delibera del 29 dicembre 2022 (Dgr. 23-6180) la Regione Piemonte approva le linee guida per l’adozione dell’Isee, prorogando l’applicazione dello stesso e la stesura dei nuovi regolamenti al 30 giugno 2023 (7° proroga). Con nuovo provvedimento approvato «in autotutela», la Giunta della Regione Piemonte riconosceva come illegittimi alcuni passaggi della delibera del 29 dicembre 2022 e ne approvava una nuova, la 10-6984 del 5 giugno 2023 (8° proroga) fissando il termine di redazione dei regolamenti comunali in materia di Isee al 15 settembre 2023. Il 29 settembre, la Regione ha proroga ulteriormente i termini al 31 dicembre 2023 con la delibera 11-7489 (9° proroga). Con Dgr 29-7935 del 18 dicembre 2023 la Regione Piemonte proroga ulteriormente al 30 giugno 2024 il termine entro il quale inviare da parte dei Comuni/Consorzi i loro regolamenti aggiornati in conformità delle linee guida regionali del 5 giugno 2023 (10° proroga).

Mozione sulle cure ai malati cronici non autosufficienti


Incontro pubblico A.D.N.A. 12 giugno 24 a Ellera di Corciano PG

La riforma del Gattopardo

Inoltriamo il Comunicato del Comune che informa sull'importante MOZIONE (allegata) discussa ed approvata dal Consiglio Comunale di TORINO il 17 giugno 2024, della quale avevamo anticipato con una mail il 26 marzo scorso in merito alle iniziative per contrastare le liste di attesa per l’accesso alle prestazioni quali Rsa, ecc.

 Riportiamo anche il collegamento alla registrazione video della stessa seduta del Consiglio, dove si potrà ascoltare l’interessante dibattito riferito alla Mozione a partire dal minuto 04:19:58.

Consiglio Comunale - Lunedì 17 giugno 2024 (youtube.com)

Il 9 maggio 2024 su "Otto e mezzo" de La7 è andato in onda il servizio "La riforma che non c'è", ovvero la legge 33 sulla “Non autosufficienza” ed il suo decreto attuativo... 

Una rivoluzione copernicana, secondo i promotori (il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”); una legge pericolosa, secondo noi, che relega gli anziani malati non autosufficienti in un sistema a parte, privo di risorse e diritti, in un sistema “ghetto”, lo SNAA, “Sistema nazionale per la popolazione anziana”, spostando fuori dalla competenza dei diritti del Servizio sanitario nazionale coloro che sono visti come "scarti", come riconosciuto anche da Papa Francesco. 

La buona notizia è che le recenti proteste del “Patto” (da cui anche il titolo del servizio “La riforma che NON c’è”) confermano indirettamente che il decreto attuativo ha “anestetizzato” la legge 33, ridimensionando da un lato il ruolo dello SNAA e dall’altro “rinvigorendo” le norme vigenti che garantiscano le prestazioni Lea sanitarie e socio-sanitarie. Da notare che per adesso l'indennità di accompagnamento rimane ancora un diritto esigibile per tutti i malati non autosufficienti. 

Ma attenzione! Non abbassiamo la guardia!

Occorre vigilare sull'art. 27 del Decreto attuativo, che prevede entro un anno nuove fondamentali norme sulle UVM, Unità di valutazione multidimensionali, col pericolo di introduzione a livello nazionale di criteri socio-economici (Isee…) per l’accesso alle prestazioni! 

Inoltre, sull’art. 30 dello stesso Decreto, che prevede purtroppo l’inserimento degli anziani NON autosufficienti in semplici strutture assistenziali, anziché in strutture socio-sanitarie.

Restiamo uniti!



Nota al Consiglio Comunale di Torino

Ill.mi

- Maria Grazia Grippo, Presidente del Consiglio comunale di Torino

- Vincenzo Camarda, Presidente IV Commissione Consiglio Comunale

- Stefano Lo Russo, Sindaco Città di Torino

- Jacopo Rosatelli, Assessore per le politiche sociali Città di Torino

- Presidenti Circoscrizioni di Torino

- Monica Lo Cascio, Direttrice del Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari e Abitativi

 

Oggetto: Inadeguate le linee di indirizzo per lo sviluppo dei servizi socio-sanitari per i torinesi anziani malati cronici non autosufficienti.
Richiesta di audizione per affrontare la situazione drammatica delle liste d’attesa.

 

Premessa

Di seguito riportiamo alcuni esempi di situazioni che riguardano cittadini torinesi malati cronici non autosufficienti e i loro congiunti. Sono casi seguiti dalla Fondazione promozione sociale che, in media, è contattata da un centinaio di familiari al mese con situazioni analoghe.

Caso 1

Telefonata della moglie. Il marito è ricoverato all’ospedale Maria Vittoria: non è in grado di programmare il proprio presente e futuro ed è così grave da essere totalmente non autosufficiente. Ciononostante, l’ospedale vuole dimetterlo.

Caso 2

L’Uvg ha riconosciuto l’urgenza, con il massimo del punteggio sanitario (14) e 13 di sociale. Tuttavia la convenzione non viene attivata. L’anziana malata cronica non autosufficiente è ricoverata in Dgr 10/2022 in Rsa. Il suo ricovero di 30 giorni scade il 12 gennaio 2024, ma l’Uvg non attiva la convenzione e la Rsa vorrà la firma del contratto per non dimettere l’ammalata, che è gravissima. Sono 3.500 euro al mese, senza contare gli extra.

Caso 3

Anziana malata cronica non autosufficiente: trasferita per 30 giorni dall’ospedale al Presidio Farinelli. Il periodo di ricovero scade il 14/01/2024. Il 2 gennaio telefona la figlia. Su sua sollecitazione la madre è stata ricoverata il 31/12 nuovamente in pronto soccorso alle Molinette, dove viene riscontrata polmonite. E’ ancora in barella. Il Farinelli comunica che per loro è dimessa e non potrà rientrare.

Caso 4

Madre non autosufficiente in Dgr 10/2022 presso la Rsa Chiabrera, la figlia si oppone alle dimissioni per richiedere la prosecuzione del ricovero fino all’autorizzazione del ricovero definitivo in convenzione da parte dell’Uvg, che l’Asl nega nonostante la grave situazione sanitaria (10 punti). La figlia prosegue sempre con il pagamento delle rette alberghiere della Rsa, ma la struttura, tramite legale, invia un’ingiunzione di pagamento per le somme relative alle rette sanitarie.

Caso 5

Dal mese di novembre 2021, la signora non autosufficiente, con indennità di accompagnamento, è ricoverata privatamente in Rsa: la spesa ha superato ormai gli 80mila euro e, dal febbraio 2024, la struttura ha ulteriormente aumentato la retta, portandola a 4mila euro al mese. Nonostante ciò, non solo l’Asl continua a definire il caso «non urgente», ma la valutazione sociale (economica) continua ad essere sempre la stessa.

Caso 6

Anziana malata cronica non autosufficiente, affetta da demenza senile, ricoverata presso la casa di cura Villa Adriana con ricovero disposto dall’Asl Città di Torino. La casa di cura comunica alla figlia l’intenzione di procedere alla dimissione, ma questa si oppone. L’Uvg assegna un punteggio di 11 punti sia sanitari che sociali, ma ritiene comunque la questione “non urgente”. La casa di cura confermare la dimissione: la figlia è costretta ad inviare una conferma della propria opposizione alle dimissioni. La convenzione arriva un mese dopo il decesso della degente.

Caso 7

Anziana malata cronica non autosufficiente ricoverata in Dgr 10/2022 alla Rsa Convitto Principessa Felicita, presenta l’opposizione alle dimissioni, ma cede alle pressioni e paga il 100% della retta dopo il secondo mese di ricovero, firmando il contratto privato. Dopo poco riceve la valutazione Uvg: 13 punti sanitario, 7 punti sociale (a causa dell’Isee considerato troppo alto), priorità “non urgente”. L’Asl Città di Torino consiglia il “buono residenzialità”, che non può richiedere per i limiti stessi del bando.

Caso 8

Entrambi i genitori non autosufficienti, ricoverati in ospedale e poi trasferiti alla Rsa Carlo Alberto in Dgr 10/2022: alla madre viene riconosciuta l’urgenza Uvg e ottiene subito la convenzione. Al padre è invece assegnato un progetto domiciliare, senza tempi certi per la presa in carico. Il rientro al domicilio non è praticabile, per cui il padre prosegue il ricovero e la figlia si impegna a proseguire con il pagamento delle quote alberghiere. L’Asl continua a negare la convenzione: la rivalutazione Uvg riconosce la necessità di un ricovero in Rsa (10 punti sanitari), ma lo etichetta come “non urgente”, anche a distanza di un anno e mezzo. La Rsa invia pertanto un’ingiunzione di pagamento al degente, a cui la figlia presenta opposizione tramite legale.

 

Cittadini torinesi in lista d’attesa

In base ai dati forniti dalla stessa Asl Città di Torino, risultavano:

3.592 convenzioni su 6.128 domande nel 2022

4.128 convenzioni su 7.817 domande nel 2023

(cfr. A. Mondo, “Migliaia in attesa dell’inserimento in Rsa”, su “La Stampa” del 18 aprile 2024).

Facendo due conti, abbiamo 6.225 malati cronici non autosufficienti che pagano di tasca propria l’importo intero della retta di ricovero in Rsa e che subiscono le vessazioni sopra citate.

Senza dimenticare chi sostiene i costi per la badante/assistente familiare al domicilio.

Con l’accordo firmato tra Comune di Torino e Asl Città di Torino sulla «sperimentazione del modello delle cure domiciliari socio-sanitarie sostenute dal budget salute» (delibera della Giunta comunale del 29 giugno 2023), la Regione Piemonte e la Città di Torino hanno abbandonato di fatto il sistema di cure domiciliari socio-sanitarie di lunga durata per malati non autosufficienti, ora sostituite da un Servizio sociale poco tutelante, che seleziona gli utenti in base alla situazione economica (addio presa in carico per i richiedenti appena sopra le la soglia di indigenza), allargato a qualche prestazione sanitaria per le acuzie.

Il varo del nuovo modello prevede risorse invariate rispetto all’attuale livello di finanziamento: 13 milioni di euro all’anno del Comune e 13 dell’Asl (fondi regionali di politica sociale, non sanitaria).

Per cui sono 3.400 i malati non autosufficienti presi in carico con un contributo erogato per il pagamento di assistenti familiari o direttamente ai parenti o per prestazioni erogate da cooperative private accreditate presso Asl e Comune. Per contro in lista d’attesa a fine 2022 erano 4.330 i torinesi malati cronici non autosufficienti che avevano chiesto all’Asl cure di lunga durata a casa e si erano visti negare le prestazioni.

Ciononostante, nelle linee di indirizzo del 2 aprile 2024, predisposte dall’Assessore Jacopo Rosatelli, manca la richiesta all’Asl Città di Torino di un cronoprogramma per l’abbattimento delle liste d’attesa nelle quali sono parcheggiati, in attesa di convenzione e/o di contributi per il domicilio,  senza avere mai una data certa di presa in carico, i torinesi anziani malati cronici non autosufficienti.

Manca la richiesta perché nel suddetto documento non ci sono i dati delle liste d’attesa, benché il Comune di Torino sostenga i costi degli operatori sociali presenti nelle Commissioni di valutazione dell’Asl Città di Torino e quindi ha informazioni dirette a cui accedere.

Di fatto siamo di fronte a un documento inutile, perché il Sindaco Lo Russo e l’Assessore Rosatelli hanno rinunciato ad esercitare il loro ruolo nell’ambito della programmazione dell’Asl, che richiede di intervenire con cognizione di causa sulla base dei dati oggettivi delle liste d’attesa, per richiedere lo stanziamento nel bilancio dell’Asl Città di Torino di risorse adeguate ad abbattere le liste d’attesa.

Si ricorda che la necessità di coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nell’erogazione dei servizi è messa in particolare luce dalla DGR 29 giugno 2015 n.26-1653. In essa si legge infatti che «Il P.A.T. [Piano Attività Territorio] è l’ambito di integrazione, sul piano della definizione degli obiettivi e della destinazione delle rispettive risorse, fra i servizi sanitari distrettuali e quelli sociali gestiti dai Comuni singoli o associati, al fine di offrire al cittadino interventi coordinati e completi, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse e sulla base di una comune analisi dei bisogni di salute presenti sul territorio di riferimento».

Il Piano delle Attività Territoriali è proposto dal Direttore del Distretto e compete, nel caso del Comune di Torino, al Sindaco o al suo delegato (Assessore Rosatelli), ai Presidenti delle Circoscrizioni e al Direttore del Comune per i rapporti con l’Asl. L’espressione del parere obbligatorio si basa sulla proposta, formulata dal Direttore del Distretto, relativa al Programma delle attività territoriali-distrettuali nel quale devono essere indicate le risorse, le priorità sulle quali intervenire, le modalità operative più adeguate per garantire le prestazioni e i tempi della loro attuazione; la diffusione dell’informazione sui settori socio-sanitari e socio-assistenziali e la promozione, a livello di indirizzo politico, delle relative attività in forma integrata e coordinata. Siamo nell’ambito della tutela della salute e del diritto esigibile alle prestazioni socio-sanitarie Lea.

Al riguardo, il Consiglio di Stato, con sentenza n. 1/2020, dopo aver precisato che il diritto alla salute è «un diritto soggettivo pieno ed incondizionato», ha evidenziato che «l’affermato principio dell’equilibrio di bilancio in materia sanitaria (...) non possa essere invocato in astratto, ma debba essere dimostrato concretamente come impeditivo, nel singolo caso, all'erogazione delle prestazioni e, comunque, nel caso in cui la disabilità dovesse comportare esigenze terapeutiche indifferibili, il nucleo essenziale del diritto alla salute deve essere salvaguardato (cfr. Corte Costituzionale n. 304 del 15 luglio 1994)» e che, pertanto, «l’Ente pubblico dovrebbe dimostrare che non vi sono alternative organizzative e di essersi, comunque, adoperato in ogni modo per rinvenirle o reperire ulteriori risorse finanziarie», cosa che non risulta venga mai fatta dall’Asl Città di Torino.

Per quanto sopra, si chiede al Presidente della IV Commissione consiliare della Città di Torino di convocare un’audizione con le Istituzioni citate e di invitare, oltre alle scriventi organizzazioni, le altre associazioni interessate e le organizzazioni sindacali.

Si ringrazia dell’attenzione e si inviano cordiali saluti.

p. Fondazione promozione sociale e Csa

Maria Grazia Breda e Antonio Colonna



Comunicato stampa del Gruppo Senza Sede

 Il 25 marzo scorso a Verona, si è tenuto il Convegno nazionale “ Persone malate croniche non autosufficienti e malati di  Alzheimer o con altre demenze : garantire le cure di lunga durata del Servizio Sanitario Nazionale, a casa, in RSA e nel fine vita “.

Organizzato dal CDSA (Coordinamento Diritto alla Sanità per Anziani) con numerose ONLUS tra le quali la Fondazione Promozione Sociale di Torino che ha trasmesso i resoconti alla scrivente Associazione. Impegno del CDSA è assicurare il continuo confronto con i gruppi interparlamentari impegnati sul tema della non autosufficienza, per l’introduzione di soluzioni innovative per l’assistenza domiciliare, per la riorganizzazione delle RSA e specialmente garantire l’accesso alle prestazioni Lea (Livelli essenziali di assistenza ) con concreti  risultati pratici a livello socio-sanitario. Dopo il messaggio con gli auguri per un proficuo impegno da parte del Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, la presidente del CDSA Donatella Oliasi  ha sottolineato nell’introduzione i punti principali del Convegno : Il diritto dei malati inguaribili, la cui cura è competenza del Servizio Sanitario Nazionale, ad essere curati senza limiti di durata e senza accanimento. Malati e non “scarti”  da scaricare sulle spalle dei familiari o la cui responsabilità delegata ai servizi assistenziali. Ruoli importanti delle Regioni nell’organizzazione di tali prestazioni e dei Sindaci, quali massime autorità locali di tutela della salute pubblica, devono vigilare ed entrare nella programmazione delle Asl, chiedere conto delle risorse a bilancio, verificare l’andamento delle liste d’attesa e controllare l’operato dei Direttori di Distretto. Altro punto importante è l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) che può diventare una concreta alternativa al ricovero in RSA per i casi meno gravi di cure a domicilio. La compartecipazione economica del Servizio Sanitario, presente nel Dpcm del 29.11.2001 a favore di tale forma assistenziale, che fu soppressa con il Dpcm del 12 gennaio 2017, andrebbe ripristinata. Sempre a sostegno dei familiari che scelgono, avendo le capacità,  adeguati spazi ed attrezzature (pur non essendo obbligati dalla legge), di assistere al proprio domicilio i loro cari, sarebbe utile istituire un Assegno di Assistenza di almeno 850,00 Euro mensili da spendere interamente per l’assunzione di personale a domicilio e da aggiungere all’ Indennità di Accompagnamento di 17,00 Euro al giorno. Da non confondere con l’Assegno di Cura previsto dall’art. 34 del Dlgs n. 29/2024 che non ha carattere universale in quanto i destinatari dovrebbero essere ultra ottantenni, in condizioni di salute gravissime e con Isee inferiore a 6000,00 Euro. Poiché l’assistenza a domicilio spesso non è attuabile, la riforma delle RSA dovrebbe riconoscere tali strutture come parte integrante della filiera del Servizio Sanitario, aggiornando al 70% la quota sanitaria, aumentare gli standard operatore/paziente abolendo il minutaggio e adeguare il trattamento economico del personale con i parametri dei dipendenti della sanità pubblica. La presentazione si è conclusa ricordando le parole del Professor Giovanni Maria Flick (Presidente Emerito della Corte Costituzionale) che il 17 maggio 2023 al Convegno di Roma così si era espresso : ” Ogni qualvolta il legislatore statale o regionale si propone di attribuire all’ambito dell’assistenza sociale esigenze che hanno invece natura sanitaria, dobbiamo ricordare che gli stessi bisogni risultano più solidamente tutelati se ascritti all’ambito della sanità piuttosto che se ascritti all’ambito dell’assistenza sociale”.

Parti importanti del Convegno sono state le commoventi testimonianze di cittadini di varie Regioni, stremati da infinite liste d’attesa, da assistenza continuativa a familiari con gravi patologie, trascurati dalla sanità pubblica, che stanno dando fondo ai risparmi di una vita per accedere privatamente a cure mediche urgenti .

Il dettaglio della giornata è integralmente leggibile sui siti delle Associazioni.

 

Trino, maggio 2024                                                   Associazione culturale Gruppo senza Sede

Segnalazione convegno BOLOGNA

Venerdì 10 maggio 2024 a Bologna (Palazzo D’Accursio, Piazza Maggiore, 6) dalle ore 14,00 alle ore 18,30.

La Fondazione promozione sociale e la rivista "Prospettive", con il direttore, Andrea Ciattaglia, interverranno su:

"Amministratori di sostegno e tutori di malati o persone con disabilità non autosufficienti: quali attività a garanzia dei diritti sanitari dei beneficiari e dei tutelati?".

Per informazioni e iscrizioni:
Associazione Diritti senza barriere
dirsenbar@yahoo.it
cell. 340.4856948

BROCHURE DEL CONVEGNO

Rivivi il Convegno di Verona sul diritto alle cure per i malati non autosufficienti

collegamento alla registrazione integrale del Convegno di Verona sulle persone malate non autosufficienti e la garanzia delle cure di lunga durata, del 25 marzo u.s. organizzato dal CDSA.

Iniziative vs liste di attesa RSA

Portiamo a Vs. opportuna conoscenza due iniziative assunte in merito al tema delle liste di attesa per ottenere il ricovero in convenzione in RSA come previsto dalle norme vigenti.

In merito uniamo:

Il nuovo decreto ignora le nostre richieste

Il 18 marzo 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie generale - n. 65, il DECRETO LEGISLATIVO 15 marzo 2024 , n. 29 - ”Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33”  (in vigore dal 19-3-2024).

Dei 5 punti più critici che avevamo espresso in un commento (clicca QUI), purtroppo, nulla è stato recepito.

Anche se il decreto legislativo pone un maggiore accento alla salvaguardia delle prerogative del Servizio Sanitario Nazionale per gli anziani malati non autosufficienti, le criticità segnalate sono di una gravità inaudita. Due tra queste:

a) la previsione di un accesso alle prestazioni socio-sanitarie domiciliari, semiresidenziali e residenziali, filtrato in base a criteri diversi dalla sola condizione sanitaria (es. socio-economici);

b) l'inserimento degli anziani NON autosufficienti in semplici strutture assistenziali, anziché in strutture socio-sanitarie.

La nostra azione di contrasto pertanto continua, tenendo presente che, per il punto a), è previsto che entro il 19 marzo 2025 dovrà essere adottato un specifico decreto ministeriale.

Comunicato stampa del Gruppo senza Sede

“ Non c’è cura senza cuore” . Sarà forse facendo circolare simpatici slogan che la Giunta regionale piemontese intende risollevare la qualità della sanità pubblica ? Per decine di migliaia di malati cronici non autosufficienti  non c’è cura e non c’è nemmeno rispetto del loro diritto fondamentale alle cure sanitarie. Migliaia di famiglie si impoveriscono perché almeno 15 mila degenti in Rsa e chissà quanti assistiti in casa, devono sostenere privatamente tutte le spese perché la Regione, le Direzioni Generali delle Rsa, i Direttori di Distretti, con procedure discrezionali ed illegittime negano i riconoscimenti delle quote sanitarie.

Si dimentica che il Servizio sanitario nazionale deve curare tutti i malati, dalla nascita alla morte, e che gli anziani “ non autosufficienti in quanto malati cronici ” hanno diritto, come tutti, alle prestazioni della sanità come l’accesso alle Rsa, col riconoscimento della quota sanitaria che ammonta al 50% della retta, senza tener conto dell’Isee, cioè dei depositi bancari, del possesso della casa di abitazione e delle disponibilità dei figli.

Le rette in Rsa di buon livello possono arrivare a 4000 euro mensili . Pochi possono far fronte a queste cifre senza l’integrazione del servizio sanitario, così si scelgono strutture a buon mercato con garanzie di servizi bassissime o addirittura fuori legge, come quelle che i Nas hanno chiuso di recente anche ad Alessandria. La responsabilità di questa drammatica situazione ricade sulle istituzioni che non garantiscono l’accesso alla quota sanitaria, nel rispetto delle leggi nazionali vigenti. Anziché disperdere energie mentali per produrre slogan ed annunciare “contentini” per i gestori delle Rsa, non sarebbe meglio togliere l’illegittimo blocco della spesa per le quote sanitarie in Rsa (delibere 1-5265 e 10-5445 del 2022 ) e finanziare mille posti letto di nuove quote sanitarie in Rsa ? 

Trino, Marzo 2024                                                   Associazione culturale Gruppo senza Sede

 

Comunicato stampa


Mentre la Giunta Cirio annuncia "contentini" per i gestori delle Rsa, che non accettano e chiedono di più, nega la quota sanitaria a 15mila malati non autosufficienti ricoverati (e chissà quanti altri in lista di attesa a casa).

Non sarebbe stato meglio - nel rispetto delle leggi vigenti - togliere l'illegittimo blocco della spesa per le quote sanitarie in Rsa (delibera e 1-5265 e 10-5445 del 2022) e finanziare mille posti letto di nuove quote sanitarie in Rsa?

Nel comunicato ALLEGATO raccontiamo due tra i tantissimi casi seguiti dalla Fondazione promozione sociale, cui le Asl negano, letteralmente fino alla morte, l'erogazione della quota sanitaria.

Con richiesta di pubblicazione e diffusione

Soggiorni estivi per disabili

Inoltriamo l’urgente informativa sotto riportata pervenuta da Utim odv, con preghiera di diffusione e possibilmente di partecipazione.

Fotografia articolo

Volantino centri diurni soggiorno

INVITO A PARTECIPARE ALL’INCONTRO DI

Giovedì, 15 febbraio 2024

ore 9.30 – 12,30

c/o Fondazione promozione sociale  - Via Artisti 36 - TORINO

 

 

  • Gentili Associazioni,

l’invito è esteso alle Organizzazioni con le quali vi sono state o sono tuttora in corso iniziative condivise a tutela del diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie (Lea) per i malati cronici, specialmente anziani, compresi i malati di Alzheimer o con altre demenze; delle persone con disabilità intellettive e/o autismo, con riguardo a chi non è autosufficiente.

L’obiettivo dell’incontro è:

1)       a livello regionale,

-     condividere le difficoltà incontrate nell’ambito delle proprie attività per ottenere le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie adeguate alle esigenze dei malati cronici e persone con disabilità non autosufficienti a fronte della risposta di Asl e Comuni alle loro richieste;

-     valutare se vi siano punti di interesse comune per poter prestare una proposta unitaria di nuovo Piano sanitario e socio-sanitario alla nuova Giunta regionale dopo le elezioni del prossimo 8/9 giugno;

2)       a livello nazionale,

-     avviare una prima analisi della legge 227/2021 per la disabilità e della legge 33/2023 per la non autosufficienza (entrambe ancora in definizione per via dei decreti attuativi), per valutare eventuali obiettivi comuni su cui orientare richieste verso Governo e Parlamentari.

Vista la complessa situazione politica, sia per le proposte di riforma costituzionale in campo, specie per l’autonomia regionale differenziata, che per le elezioni europee e il loro esito, ci sembra quanto mai necessario provare ad unire gli sforzi e le energie di ciascuno, fermo restando che è sempre utile avere uno sguardo della situazione osservata da più punti di vista e sapere quali diritti possiamo comunque attivare sui singoli casi.

Con l’auspicio che la proposta sia accolta, restiamo in attesa di una conferma in merito alla Vostra partecipazione all’incontro proposto.

Pericolo chiusura Csm - Centri di salute mentale


Comunicato stampa Pronto Soccorso_Fondazione promozione sociale

In merito all'oggetto, uniamo il comunicato diffuso dall'UTIM Nichelino nei giorni scorsi, nonché articoli di stampa relativi ai recenti e abbastanza positivi sviluppi della locale vicenda.

Dato che la problematica dei CSM è purtroppo attuale e diffusa in quasi tutti i Distretti sanitari delle ASL piemontesi, appare opportuno monitorare attentamente la questione in ciascun territorio e, se necessario, avviare iniziative in merito (ad es. lettere di sollecitazione, interrogazioni, petizioni come da esempio allegato, ….).

Segnalateci, se del caso, difficoltà riscontrate nei Vs. territori ed eventuali iniziative.

Salute mentale in pericolo a Nichelino

Nichelino riapre

Uno spireglio per il CSM

Petizione CSM modulo


Novità Importante dalla associazione UMANA!

Dopo il successo del Convegno del 6 novembre 2023 a Perugia, condividiamo l'ampia sintesi video dell’evento, realizzata dall'associazione UMANA, che mette in luce le problematiche cruciali degli anziani malati cronici non autosufficienti, oltre a discutere la controversa Legge 33/2023.

Grazie ai contributi dei vari relatori (esperti, medici, rappresentanti di associazioni, politici, ecc.), il video apre una finestra su questa tematica delicata e rappresenta una risorsa preziosa per tutti coloro che vogliono approfondire la loro conoscenza su questi temi.

Invitiamo tutti a guardare il video, disponibile qui, e lanciamo un appello a cuore aperto a condividere il più possibile la presente PETIZIONE

Restiamo uniti!

Cercasi Volontari per l'evento in Piazza Bodoni - 8 Dicembre


Informiamo con piacere che la Fondazione promozione sociale ed il Csa parteciperanno all'evento:

"Il Dono del Volontariato" (promosso dal Centro servizi Vol.To.)

VENERDÌ 8 DICEMBRE 2023

presso il “Villaggio di Natale” in Piazza Bodoni a Torino.

 

Si tratta di un'opportunità per promuovere le nostre attività ed informare attivamente la cittadinanza sulla tutela dei diritti delle persone anziane malate croniche o con disabilità/autismo non autosufficienti.

Il nostro stand sarà allestito dalle 9:00 alle 15:00. Avremo a disposizione dal Vol.To. un gazebo con tavoli, sedie e tutte le attrezzature necessarie. Prepariamo cartelli e materiale da diffondere.

Per coprire adeguatamente tutte le necessità, abbiamo bisogno di volontari disponibili a partecipare un paio d’ore, suddivisi in 3 turni:

- I° turno:     dalle 9:00 alle 11:00 (incluse le operazioni di allestimento)

- II°  turno:   dalle 11:00 alle 13:00

- III° turno:   dalle 13:00 alle 15:00 (concluso con le operazioni di disallestimento)

Ogni turno richiederà la presenza di (almeno) 3 o 4 volontari, così da coprire l'interno dello stand per gestire le attività previste, nonché l'esterno dello stand per interagire con il pubblico e fornire le prime informazioni.

Contiamo molto sulla Vostra partecipazione! E, per una migliore organizzazione e distribuzione dei compiti, Vi chiediamo di indicarci la Vostra disponibilità per uno o più turni.

Restiamo in attesa di conoscere appena possibile le Vostre disponibilità e Vi ringraziamo anticipatamente per l’aiuto che vorrete assicurarci.


Convegno sulle RSA a Milano

Si inoltra il programma del Convegno nazionale sul tema:

"Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) per le persone anziane malate croniche non autosufficienti nel Servizio Sanitario Nazionale"

organizzato dal CDSA, “Coordinamento nazionale per il diritto alla sanità per le persone anziane malate e non autosufficienti”  (*)

VENERDI 17 NOVEMBRE 2023  - ore 10/17.30
Sala Pirelli c/o Consiglio Regionale (accessibile) - Via Fabio Filzi, 22 – MILANO

Partecipazione gratuita ma prenotazione obbligatoria inviando mail a: l.valsecchi@medicinademocratica.org

Il Convegno segue l’incontro tenutosi a Roma il 17 maggio 2023 alla Biblioteca della Camera dei Deputati, di cui riportiamo a questo link  le relazioni dei partecipanti contenenti ii contributi per la stesura dei decreti attuativi della legge 33/23023 per la non autosufficienza.

Con l’iniziativa di Milano del 17 novembre p.v. poniamo l’attenzione sulla necessità di affrontare la riorganizzazione delle Rsa, prestazione socio-sanitaria che rientra nei Lea e quindi nella piena titolarità del Servizio sanitario nazionale.

Confidiamo nella presenza di Vostri incaricati


Comunicato Stampa del Gruppo Senza Sede

Da 17 anni i volontari del Gruppo senza Sede di Trino si impegnano nell’informazione, intensificandola da quando la Sanità pubblica ha dato chiari segnali di decadenza, che sta sempre più penalizzando le persone fragili. Riteniamo quindi giusto far sapere che, in Piemonte, 15000 anziani malati  e 5000 persone con disabilità non autosufficienti, elettori, con le relative famiglie, sono direttamente colpiti dalle recenti decisioni politiche territoriali.

L’Assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone e la Giunta regionale, con il Dgr.n.11-7489 del 29/09/2023 pubblicato sul B.U. il 5 ottobre 2023, hanno ceduto alle pressioni degli Enti gestori dei servizi socio assistenziali e dei Comuni piemontesi, alla luce dell’iniziativa dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani ), prorogando al 31 dicembre 2023 il termine (del 15 settembre), per la presentazione dei regolamenti Isee in materia di integrazione alle prestazioni socio-sanitarie. La norma nazionale di riferimento – l’Isee – è in vigore dal 2013

( Dpcm 159/2013 ) ! La Regione Piemonte ed i suoi Comuni, anziché applicarla, hanno prodotto in questi 10 anni ben 9 proroghe, prevedendo regolamenti più penalizzanti per gli utenti  rispetto alle regole nazionali ! Proroghe in nome “ dell’equità e della mancanza di risorse “  per cui non si è rispettata la legge dello Stato. Così si è preteso e si pretende che i ricoverati in Rsa paghino cifre superiori al dovuto perché nell’Isee vengono conteggiati indennità di accompagnamento e pensione di invalidità, lasciando loro la sola disponibilità di 100-150 euro mensili per coprire tutte le esigenze che non vengono soddisfatte dalle strutture. Anche sulle proprietà immobiliari i Comuni penalizzano gli utenti, negando l’integrazione della retta alberghiera, con regole non conformi alla legge dello Stato. In 10 anni non mancano interventi illuminanti come quello del 16 aprile 2016 dell’allora Presidente Anci e Sindaco di Torino Piero Fassino che aveva dato il “buon esempio” scrivendo al Ministero delle Politiche sociali per NON avere le risorse economiche corrispondenti alle prestazioni che i Comuni dovevano e devono fornire agli utenti, bensì per sollecitare il cambiamento del sistema di conteggio dell’Isee, rendendolo più penalizzante per i malati non autosufficienti “prevedendo una maggiore rilevanza del patrimonio mobiliare ed immobiliare “  e, in contrasto con le sentenze e la legge 89/2016 (già decreto legge del 29 marzo 2016 n. 42), “ la destinazione diretta e integrale dell’indennità di accompagnamento e di altri emolumenti destinati all’assistenza e alla cura dei soggetti disabili e non autosufficienti, al PAGAMENTO DELLA QUOTA SOCIALE”. 

Gli Enti gestori con inclusi Comuni e Consorzi socio-assistenziali – ed ora anche questa Amministrazione regionale – continuano a perpetrare una violazione cinica dei diritti dei più fragili. Questi Enti che devono applicare e non “interpretare” a loro uso e consumo il decreto legge Isee, hanno calcolato in modo volutamente errato, con i loro strumentali ed illegittimi regolamenti, le quote alberghiere da versare per i residenti in strutture socio-sanitarie. Una sottrazione silenziosa di circa 30 milioni di euro all’anno (300 milioni in 10 anni) a danno dei cittadini più vulnerabili del Piemonte. Dai provvedimenti approvati appare ormai evidente che sin dal primo momento la scelta politica di Comuni e Regione è stata quella di cambiare la legge senza fare nulla per applicarla.

Trino,ottobre 2023                                                  Associazione culturale Gruppo senza Sede


Comunicato Stampa del Gruppo Senza Sede

Su “ Il Monferrato “ del 12 settembre scorso compariva l’articolo “ Le nuove linee guida sul conteggio dell’ Isee “. Era citata la data del 15 settembre 2023 come termine imposto dalla Regione Piemonte entro cui i Comuni/Consorzi Socio Assistenziali ed Enti gestori delle Rsa avrebbero dovuto trasmettere alla Direzione Regionale Sanità e Assistenza i nuovi regolamenti che disciplineranno le erogazioni delle prestazioni sociali agevolate. In ottemperanza ad una sentenza del Tar del Piemonte ed alla delibera della Giunta regionale 10-6984 del 5 giugno 2023, che si era adeguata alla legge nazionale del 2013 sull’ Isee, su tutto il territorio piemontese entra in vigore il divieto di conteggiare nella condizione economica degli utenti l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità per ottenere le prestazioni socio-sanitarie. Ma molti di coloro che avrebbero dovuto, entro la prescritta data, adeguare le normative locali alle nuove linee guida, anziché dedicarsi col massimo impegno a rispettare le leggi nazionali e la delibera regionale, hanno profuso le energie nella richiesta di proroghe (ormai sport nazionale) e, non potendo impugnare la sentenza del Tar, hanno alzato la voce nelle lamentazioni circa le carenze di fondi (magari senza neppure preoccuparsi di dettagliare le spese, a volte eccessive, o incoerenti e/o non indispensabili, affrontate forse pescando nei fondi stanziati dal Governo per la sanità pubblica).  Non sono abbastanza coraggiosi par far presente allo Stato  (bilanci alla mano) che i fondi ricevuti sul territorio per tutelare la salute pubblica non sono sufficienti ? Forse sarà più facile allearsi e chiedere, come un sol uomo, allo Stato di approvare una legge che modifichi l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità, o dia un ritocchino anche alle norme circa il patrimonio mobiliare ed immobiliare, facendoli entrare come reddito nell’Isee evitando, con buona pace di tutti, tranne che dei malati e degli invalidi, di dover rivedere le consuetudini fin qui in atto ?

Trino, settembre 2023                                             Associazione culturale Gruppo senza Sede  


Questione ISEE/Contribuzione rette alberghiere

Alle associazioni del CSA,

Per utile aggiornamento sulla questione ISEE/Contribuzione rette alberghiere, riportiamo:

1.       più sotto il resoconto sintetico dell'incontro avuto Lunedì 18 u.s. con l'Assessore alle politiche sociali regionale Maurizio Marrone;

2.       in allegato uniamo invece il documento di approfondimento consegnato per l’occasione.

Ricordiamo che, in seguito al ricorso al TAR presentato con successo da Utim e Ulces, la Regione Piemonte ha rettificato la delibera sulle “Linee guida” per l'implementazione dell'ISEE (=> DGR 10-6984) . Tra gli elementi rilevanti, non è considerata la possibilità di conteggiare indennità di accompagnamento e pensione di invalidità nella compartecipazione retta.
Purtroppo i Comuni ed i Consorzi socio-assistenziali mostrano (ancora) una forte resistenza all'adeguamento, nonostante l'obbligo di modificare i propri Regolamenti entro il termine stabilito del 15 settembre 2023 (termine che, peraltro, potrebbe essere ulteriormente prorogato).

In tale contesto, raccomandiamo a ciascuna associazione di mantenere una vigilanza attiva sullo stato di implementazione di queste disposizioni sul proprio territorio, comunicandoci eventuali sviluppi.

Ringraziamo per l’attenzione e rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Un caro saluto

p. Csa

Giuseppe D'Angelo

 

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Oggetto: Resoconto sintetico incontro Assessore alle politiche sociali Regione Piemonte, Maurizio Marrone

Lunedì 18 settembre 2023 presso il Grattacielo della Regione (piano 22°)

Presenti: Enzo Bozza UTIM; Giuseppe D’Angelo ULCES; Mauro Perino, Fondazione Promozione Sociale

 

L'incontro è servito per chiarire le posizioni reciproche. L'Assessore è stato attento, ha ascoltato così pure i funzionari. Ma al termine pare che ciascuno sia rimasto sulle proprie posizioni. I funzionari presenti hanno mantenuto un "profilo basso"; un paio di interventi poco significativi. Al termine è stato consegnato ad ognuno dei presenti il promemoria (allegato). L’incontro iniziato verso le 16,15 è terminato alle 17,20 circa.

Qui di seguito un resoconto con i passaggi più significativi dell’incontro.

Giuseppe ha introdotto la questione ricostruendo in sintesi ciò che è avvenuto in questi ultimi anni e sottolineando soprattutto le responsabilità degli Enti gestori (Comuni e Consorzi) e l'accanimento verso i più deboli invece di cercare di applicare le norme sull'Isee socio-sanitario. Mentre la Regione ha adottato finalmente le linee guida, seppur dopo una "correzione" dovuta al passaggio al Tar promosso da Utim e Ulces, occorre che adesso le si faccia applicare, che vengano recepite nei Regolamenti senza ulteriori illegittime proroghe, ricordando un potenziale bacino di utenza di circa 20mila cittadini ricoverati in strutture residenziali in convenzione con l’Asl.

L'Assessore Marrone ha sottolineato come la Dgr si era resa necessaria per cercare di rispondere ad alcuni abusi di regolamenti comunali. La Dgr Isee poi è stata corretta senza attendere la sentenza Tar.

Ritiene personalmente che l'indennità di accompagnamento sia in qualche modo da versare (anche se le norme, ha sottolineato, possono dire diversamente) qualora la persona sia ricoverata in struttura. Diverso è il discorso per domicilio.

Ha ricordato che gli Enti gestori/Anci hanno chiesto incontro con il Governo per la revisione della norma sull'indennità di accompagnamento.

Non sono previste modifiche alla Dgr regionale Isee, ma un differimento dei termini per adeguare i Regolamenti.

Mauro ha ricordato la richiesta di Fassino (come Anci) nel 2016 di modifica dell'Isee in senso peggiorativo per gli utenti, invece di applicare la norma e di chiedere le risorse necessarie. In proposito ha approfondito la questione delle risorse, ricordando quelle previste dallo Stato originariamente con la Finanziaria 2007 e poi le disposizioni della legge regionale 1/2004 che impegnano anche la Regione.

L'Assessore ha chiesto se eravamo in qualche modo disponibili a venire incontro all'utilizzo dell'indennità di accompagnamento.

Enzo ha risposto rimarcando la necessità nonché il dovere di applicare le norme vigenti. Ha sottolineato l'assoluta illegittimità dei comportamenti dei Consorzi e dei Comuni che sono tenuti, come tutti i cittadini ma ancor più i funzionari pubblici, ad osservare e a far rispettare le leggi dello Stato. Con il loro non agire secondo il Dpcm  159/2013 si configura di fatto una vera e propria estorsione di denaro ai danni delle persone che fruiscono dei servizi socio sanitari.

Peraltro il Giudice tutelare chiede di giustificare l’utilizzo che fa il tutore delle risorse del tutelato e queste non si possono utilizzare contrariamente alla legge.

L'Assessore ha chiesto se gli avanzi di amministrazione degli Enti gestori – citati come risorse potenziali nel corso dell’introduzione - siano significativi.

Ha risposto Mauro, ricordando che pur nella difficoltà di valutare i bilanci, da quelli visti risultano avanzi anche importanti; ma che per comprenderne le ragioni occorre anche esaminare come sono state impiegate o investite le economie di spesa che non possono non essersi verificate a seguito di interventi statali che prima non erano previsti (esempio assistenza economica adulti/famiglie prima a carico dei soli comuni, poi delle social card varie...). Più in generale occorre chiarire come vengono spese le risorse, se la priorità è data ai Lea, come dovrebbe essere, o a spese discrezionali (esempio nidi o assistenza scolastica che incide sul pro-capite in base alle politiche di spesa locali, senza che la Regione "metta becco").

Mauro ed Enzo hanno poi precisato sulla necessità da parte dei tutori di utilizzare l'indennità di accompagnamento per permettere un "di più" rispetto al livello base (in genere assai basso) erogato dalle strutture di ricovero residenziale.

 


Comunicato Stampa del Gruppo Senza Sede sulle prestazioni sociali agevolate

Entro il 15 settembre 2023 i Comuni / Consorzi Socio-Assistenziali ed Enti gestori delle Rsa del Piemonte sono tenuti a trasmettere alla Direzione regionale Sanità e Assistenza i nuovi regolamenti che disciplineranno le erogazioni delle prestazioni sociali agevolate.

In breve di seguito le tappe che hanno, finalmente, permesso di adeguare le norme regionali alla legge sull’ Isee nazionale del 2013 e modificata nel 2016.

Dieci anni ed un ricorso al Tar, per arrivare alla delibera 10-6984 del 5 giugno scorso, con la quale la Giunta della Regione Piemonte approva “in autotutela” le nuove linee guida sull’ Isee, in sostituzione di quelle approvate il 29 dicembre 2022. La Regione ha, nei fatti, riconosciuto come fondati gli argomenti che Utim e Ulces avevano portato davanti al Tar del Piemonte e si è adeguata alle norme dell’Isee nazionale che è provvedimento di rango superiore alle delibere regionali ed ai regolamenti comunali. In virtù di ciò entra in vigore sul territorio regionale il divieto di conteggiare nella condizione economica degli utenti l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità. L’indennità di accompagnamento è personale, quindi la richiesta delle associazioni del Csa è, come da legge 18 del 1980 che l’ ha istituita, che sia erogata al soggetto beneficiario (non alla famiglia) “al solo titolo della menomazione”, senz’altri vincoli di accesso alla misura o di obbligo di utilizzo. Va inoltre precisato che quella presentata non è una “richiesta delle associazioni”, ma una prescrizione di una legge dello Stato, che le associazioni hanno confrontato con la delibera regionale arrivando alla conclusione che l’atto piemontese violava quello nazionale e andava impugnato a difesa di migliaia di persone non autosufficienti piemontesi. Inoltre il patrimonio mobiliare ed immobiliare, essendo già contato nel calcolo Isee, non può essere preso in considerazione quale criterio ulteriore di selezione per la definizione della capacità alla compartecipazione al costo del progetto assistenziale del richiedente. Infatti l’ Isee nazionale chiarisce che non devono rientrare in alcun calcolo “ulteriore” (su altri parametri) che non sono nominati nella norma nazionale.

In sostanza la casa e gli altri immobili di proprietà devono essere conteggiati come prescritto dall’ Isee e non possono costituire motivo di negazione delle prestazioni socio-sanitarie.

Sul sito della Direzione regionale “Settore Programmazione socio-assistenziale e socio-sanitaria ; standard di servizio e di qualità “ sarà possibile accedere agli atti della Pubblica Amministrazione per visionare tutti i documenti consegnati il 15 settembre prossimo. Le associazioni Utim e Ulces hanno già comunicato che lo faranno. Ovviamente la Fondazione Promozione sociale sarà al loro fianco per la tutela delle persone con disabilità e la lotta contro l’emarginazione sociale. Sui rispettivi siti sono consultabili tutti i documenti e tutti i passaggi di cui abbiamo fatto breve cenno con la presente.

Trino, agosto 2023                                                   Associazione culturale Gruppo senza Sede

Inviamo in allegato un commento che segue il servizio del Tg3 Regionale del Piemonte (sabato 26 agosto 2023 => il  video) sull’Isee socio-sanitario per persone con disabilità e malati non autosufficienti. Per esigenze di brevità del servizio, gli argomenti del Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base)  sono stati ridotti all’essenziale: l’obbligo per i Comuni piemontesi di rispettare la legge e quindi il divieto di considerare l’indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità come risorse disponibili per il pagamento della retta alberghiera da parte dell’utente.

Nel corso del servizio, la Presidente del Coordinamento Consorzi Enti gestori (Comuni, Consorzi, Unioni di Comuni) del Piemonte ha ribadito di fatto la volontà delle Amministrazioni di non applicare la norma e quindi di pretendere dagli utenti cifre che non sono permesse dalla legge. Fatto gravissimo che viene sostenuto, difeso, giustificato con motivazioni “di interesse collettivo”, peraltro non esplicitate, in ogni caso non accettabili, perché violano una norma nazionale già in vigore da dieci anni e confermata da numerose sentenze del Consiglio di Stato.

Lo scritto che uniamo precisa che i Comuni piemontesi non sono mai intervenuti per chiedere le risorse adeguate alle loro funzioni in materia di integrazione delle rette socio-sanitarie e che oggi vorrebbero continuare a rivalersi sugli utenti senza aver mai contestato il Piano e il Fondo per le non autosufficienze che ha tolto loro la disponibilità delle risorse per far fronte ai loro obblighi di legge. Finché pagavano i cittadini, tutti zitti e bene così. Ora, invece…

In più, va ricordato che:

a) I Comuni piemontesi non applicano l’Isee – ma regole più sfavorevoli per gli utenti – per il conteggio della retta alberghiera dal 2013 (Dpcm 159/2013 Isee) e poi, ancora, dalle sentenze del Consiglio di Stato del 2016 e dalla legge 89 dello stesso anno. Stando ai dati dei Comuni stessi, l’applicazione dell’Isee comporterebbe 30 milioni di euro di spesa in più, quindi, significa che negli ultimi 10 anni i piemontesi con grave disabilità, malati cronici non autosufficienti e loro famigliari si sono fatti carico di circa 300 milioni di euro che dovevano essere invece corrisposti dai Comuni;

b) il 6 aprile 2016 l’allora Presidente dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e Sindaco di Torino, Piero Fassino, scrisse al Ministro delle politiche sociali NON per avere le risorse corrispondenti alle prestazioni – diritto esigibile degli utenti – che i Comuni dovevano fornire o per contestare la limitatezza delle risorse del Fondo non autosufficienze, ma per… cambiare il sistema di conteggio dell’Isee (!), rendendolo più penalizzante per i malati non autosufficienti «prevedendo una maggiore rilevanza del patrimonio mobiliare e immobiliare» e, in contrasto con le sentenze e la legge 89 (già decreto legge del 29 marzo 2016, n. 42) e «la destinazione diretta e integrale dell’indennità di accompagnamento e di altri emolumenti destinati all’assistenza e alla cura di soggetti disabili e non autosufficienti al pagamento della quota sociale»;

c) quando nel 2020, a seguito della storica sentenza n. 152 della Corte Costituzionale, le pensioni di invalidità delle persone maggiorenni con invalidità al 100% sono passate da poco più di 280 euro a oltre 650, i Comuni hanno da un mese all’altro incamerato l’aumento dell’utente destinandolo al pagamento della retta alberghiera (operazione illegittima, perché la pensione di invalidità non costituisce reddito ai fini Isee), diminuendo la quota corrispondente di loro intervento. Quando c’è da “togliersi” e tagliare gli interventi, i Comuni agiscono subito; quando tocca a loro tirare fuori le somme previste dalle leggi, parte la serie dei pretesti per non agire: «manca una norma regionale», «guardiamo all’interesse collettivo», «agiamo con equità»… Adesso basta!

Tenendo ferme le questioni di diritto la nostra proposta è  una “alleanza” tra utenti/associazioni che li rappresentano e Comuni/Consorzi per ottenere le risorse per fare fronte agli obblighi di legge. Tale azione comune è  possibile solo se i Comuni/Consorzi riconoscono formalmente l'insindacabilità dell'applicazione della legge. In ogni caso, gli Enti Gestori e i Comuni dovrebbero essere consapevoli che se approvano o applicano regole difformi dall'Isee, la strada dei ricorsi é tracciata e il Piemonte rischia il verificarsi di situazioni che altrove si sono già verificate (in Veneto e in Lombardia addirittura i regolamenti dei due capoluoghi sono stati cassati da Tar e Consiglio di Stato). 

 

Lettera per i Consorzi socio-assistenziali

Applicazione dell'Isee per la compartecipazione alla retta alberghiera - Come rispondere all'allarme dei Consorzi "non ci sono soldi"

Forse avrete letto su la Repubblica del 6 agosto u.s. "Braccio di ferro sui fondi per le Rsa. Stop ai nuovi ospiti" e il successivo ritorno sul tema del 9 agosto con la posizione delle associazioni che fanno capo al Csa (Utim e Ulces) e della Fondazione promozione sociale (alleghiamo in ogni caso i due articoli).

Cosa succede? La Regione ha (finalmente, dopo dieci anni e un ricorso dell'Utim e dell'Ulces) dato le regole ai Comuni per scrivere i nuovi regolamenti per l'integrazione delle rette in Rsa, in Comunità alloggio, in Centro diurno. Questi nuovi regolamenti devono rispettare l'Isee nazionale (Dpcm 159/2013) e ai Comuni questo non va bene, perchè la norma nazionale prevede che a malati e persone con disabilità non si conti come reddito l'indennità di accompagnamento e la pensione di invalidità e che il possesso della prima casa non comporti che il Comune non interviene a compartecipare la quota alberghiera.

Noi chiediamo ai Comuni e ai Consorzi il rispetto della legge e dell'Isee, che è livello essenziale delle prestazioni. I soldi vanno trovati (magari spendendo meno in tante iniziative superflue e non obbligatorie che i Comuni fanno).

Sarebbe importante che sui vostri territori steste dietro all'approvazione dei nuovi regolamenti e che i Consigli e le Giunte comunali fossero informate della nostra risposta: l'Isee è un livello essenziale, l'integrazione della retta è un diritto, tante altre attività dei Comuni non lo sono (quindi, dire che non ci sono i soldi non vale, anche perchè li si può richiedere alla Regione, che ha scritto le regole Isee da applicare).

Replica a Enti Gestori su ISEE

ISEE braccio di ferro fondi RSA

ISEE braccio di ferro


Inviamo in allegato una bozza di lettera (in formato Word) che abbiamo predisposto. Riguarda la DGR, Delibera di Giunta della Regione Piemonte, dell'8 maggio 2023, n. 9-6837 (allegata) che riprogramma le risorse ministeriali relative alla legge 112 del 2016 (conosciuta come legge sul "Dopo di noi"), non utilizzate da Comuni e Consorzi socio-assistenziali nell'anno 2016.

Chiediamo la Vostra collaborazione affinché ciascuna associazione invii questa lettera – con propria carta intestata/riferimenti - al Consorzio socio-assistenziale del proprio territorio (o all’Unione dei Comuni, o eventuale altro Ente gestore delle funzioni assistenziali, a seconda dei casi).

L’obiettivo è di assicurare che queste risorse, che sono già state assegnate e non ancora spese, siano utilizzate e non sprecate.

Invitiamo a leggere attentamente la bozza di lettera: in caso di domande, dubbi o bisogno di ulteriori chiarimenti o consigli, non esitate a chiamarci.

Un grazie anticipato per l’attenzione e la collaborazione.

ISEE, dopo la causa del CSA le nuove linee guida della Regione Piemonte


Su “Il Monferrato” del 9 giugno scorso abbiamo letto che il Consiglio di Amministrazione dell’Apsp S. Antonio Abate di Trino ha deciso l’aumento delle rette giornaliere a carico degli ospiti non convenzionati con l’Asl di Alessandria, a decorrere dal 1° luglio 2023. L’articolo cita la motivazione della decisione con riferimento alla delibera della Giunta regionale piemontese n. 1-5575 del 7 settembre 2022 ed al fatto che le rette non erano state ritoccate da quattro anni, nonostante gli aumenti delle spese per energia elettrica, metano e generi alimentari, oltre alle difficoltà di gestione della struttura causate dal Covid. Premettiamo che la suddetta delibera, approvata da tutti i rappresentanti degli Enti Gestori, tranne Anaste che rappresenta un’importante quota di circa il 25% dei 30mila posti letto regionali, si abbatte sulla testa dei ricoverati senza alcun confronto con le Associazioni impegnate nella difesa dei diritti dei malati cronici non autosufficienti. Gli adeguamenti tariffari imposti a coloro che pagano l’intera retta (non convenzionati), nulla hanno a che fare con la delibera n. 1-5575  che in realtà va a disciplinare solo le rette degli ospiti convenzionati. Quindi gli aumenti verranno applicati dai Gestori dell’ex Ipab di Trino secondo la loro unilaterale e discrezionale decisione non compatibile con i provvedimenti regionali. Inoltre il decreto “aiuti ter”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 settembre 2022, che fissa le “Misure straordinarie in favore delle Regioni e di Enti Locali” precisa al punto 3 : “Allo scopo di contribuire ai maggiori costi determinati dagli aumenti dei prezzi delle fonti energetiche e al perdurare degli effetti della pandemia, il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1.400 milioni di euro per l’anno 2022, di cui 1.000 milioni di euro assegnati con la legge 5 agosto 2022 n. 111”. All’ articolo 8 si fissano le Disposizioni urgenti in favore del terzo settore “ Tra cui un fondo di 120 milioni per sostenere gli Enti del terzo settore e gli Enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi socio-sanitari e sociali svolti in regime residenziale, semi-residenziale rivolti a persone con disabilità, a fronte dell’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica nel terzo e quarto trimestre del 2022”. Sui trasporti in ambulanza, la DGR Piemonte 45-4248 nell’allegato 5, punto 5.5 recita : “ I trasferimenti in ambulanza per l’effettuazione di prestazioni diagnostiche e specialistiche, qualora non erogabili direttamente nell’ambito della struttura residenziale, sono garantiti dall’Asl per gli utenti in convenzione con integrazione tariffaria da parte dell’ Ente Gestore delle funzioni socio-assistenziali e a carico dell’utente per gli ospiti in regime privato o con posto letto convenzionato con il S.S.R. ma senza integrazione da parte dell’Ente Gestore; le altre spese per i trasporti da e per l’ospedale e/o strutture sanitarie o socio-sanitarie (esclusi quelli garantiti dall’Asl e dall’emergenza 118) sono ricomprese nella tariffa giornaliera”.  In conclusione, sarebbe importante sapere come sono stati gestiti presso l’Apsp di Trino i fondi ricevuti dallo Stato per fronteggiare la crisi pandemica ed i maggiori costi dei servizi offerti agli ospiti. E’ probabile che gli Enti, le Associazioni di tutela dei pensionati e le forze politiche amministrative di maggioranza e di opposizione, abbiano già preso posizione in merito, per verificare la corretta applicazione delle norme di legge. Il Gruppo senza Sede con la presente ha cercato di fornire informazioni utili ai diretti interessati. 

Trino, 14 giugno 2023                                               Associazione culturale Gruppo senza Sede


UTIM E ULCES: RICORSO AL TAR PIEMONTE CONTRO L’ISEE REGIONALE


invito all’incontro pubblico del 24 marzo p.v. ad Alessandria